Arresti domiciliari per Johnbull Iredia, il nigeriano 43enne arrestato giovedì dalla Squadra mobile con l’accusa di spaccio. Gli investigatori della sezione antidroga erano da tempo sulle tracce dell’uomo, di cui si conosceva solo il soprannome con cui lo chiamavano i tossicodipendenti. Quella mattina gli agenti lo avevano tenuto d’occhio dalla stazione, mentre lui risaliva verso il centro lungo viale Don Bosco. A un certo punto, sospettando che stesse portando della droga, lo avevano bloccato nei pressi della farmacia. Il 43enne aveva ingerito qualcosa e poi aveva tentato di divincolarsi con calci e pugni, ma alla fine era stato bloccato. Era stato portato in ospedale, dove con la Tac si era visto che aveva quattro piccole confezioni nello stomaco: come appurato in seguito, erano 4 dosi di eroina. Altra droga era stata poi ritrovata nel suo appartamento, per un totale di 43 grammi di sostanza stupefacente. L’eroina era finita sotto sequestro, con mille euro in contanti trovati sempre in casa del nigeriano. L’altra mattina per lui, collegato con il tribunale in videoconferenza dal carcere di Montacuto, si è tenuta l’udienza di convalida. La procura aveva chiesto di confermare la misura cautelare in carcere, ma il giudice ha ritenuto sufficienti gli arresti domiciliari, che però Iredia sconterà in provincia di Avellino, da alcuni parenti. Le indagini della Squadra mobile comunque proseguono, per individuare contatti e fornitori del nigeriano in zona.
p. p.