PAOLA PAGNANELLI
Cronaca

Sostanza tossica nei cosmetici. Scatta il sequestro in un negozio

Requisiti dalla Finanza duecento articoli di profumeria e per la cura della persona contenenti "Lilial". Stop anche a 250 prodotti risultati privi delle informazioni minime previste dal Codice del consumo.

Duecento confezioni di cosmetici con una sostanza tossica e 250 articoli per la cura della persona senza etichetta sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza. L’operazione è stata messa a segno in un grande negozio di Macerata, e ha riguardato anche prodotti per l’infanzia e di marche conosciute, visto in particolare che la sostanza incriminata, il Butylphenyl Methylpropional, noto anche come Lilial, era molto usata come profumo. La costante attività di controllo economico del territorio è stata intensificata dai militari del Gruppo di Macerata, diretti dal colonnello Giuseppe Perrone, in questi giorni in prossimità della festa di San Valentino, quando profumi e creme possono diventare un regalo tra innamorati. Le attività di polizia economico-finanziaria condotte dai finanzieri sono state orientate, principalmente, a verificare il rispetto delle prescrizioni imposte dalla legge sia in merito alle sostanze nocive, sia in relazione alle informazioni minime da indicare sulla merce in vendita, per assicurare un’oculata e sicura scelta d’acquisto. L’attenzione delle Fiamme gialle maceratesi è stata indirizzata anche verso le aziende potenzialmente esposte al rischio di avere in vendita cosmetici contenenti una fragranza sintetica, il Butylphenyl Methylpropional o Lilial, utilizzata per la preparazione di creme, profumi, deodoranti e shampoo, vietata dal marzo 2022, dopo l’aggiornamento, a livello comunitario, dell’elenco delle sostanze considerate cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione.

È emersa così la posizione di una società che in effetti, con il controllo, è risultata avere in vendita circa 200 confezioni di articoli di profumeria e per la cura della persona contenenti la sostanza vietata. Inoltre, sono stati trovati oltre 250 articoli per la cura della persona, privi delle informazioni minime previste dal Codice del consumo, importanti per la salute dei consumatori. È obbligatorio che tutti i prodotti riportino la denominazione legale o merceologica, il produttore, l’eventuale presenza di sostanze potenzialmente nocive, i materiali impiegati e i metodi di lavorazione, nonché le istruzioni e le precauzioni d’uso, il tutto in italiano. La merce è finita sotto sequestro e il legale rappresentante della società controllata è stato denunciato alla procura e segnalato alla Camera di commercio. L’attività s’inquadra nella più ampia azione condotta dalla Finanza a tutela della salute: contrastare la diffusione di prodotti non conformi agli standard di sicurezza significa contribuire a garantire una protezione efficace dei consumatori e un mercato competitivo ma con eque condizioni di concorrenza.