Dare slancio alla ripresa nelle aree del cratere. Questo l’obiettivo del convegno organizzato alla biblioteca Mozzi Borgeti da Confcommercio Imprese per l’Italia, in collaborazione con la Protezione civile e Federalberghi Confcommercio Marche. Memoria e collaborazione le parole chiave dell’incontro, per analizzare la gestione emergenziale a sette anni dal terremoto e le misure odierne per il rilancio economico-sociale del territorio, dalla costa all’entroterra. L’intervento in video del presidente nazionale Confcommercio Carlo Sangalli ha aperto la mattinata di confronto: "Confcommercio – ha detto Sangalli – è per noi, prima di tutto, un impegno da onorare. Le azioni concrete e coordinate sono il modo migliore di rispondere all’emergenza, in un atto di solidarietà operosa al fianco della Protezione civile. Il lavoro sinergico permette di trasformare il semplice aiuto in progetto di rinascita, il tempo del cordoglio in tempo della ripartenza. L’ingrediente più importante è la speranza insita negli animi delle persone, quelle che il terremoto ha travolto ma a cui non ha portato via il cuore".
"Il nostro scopo, oggi, è di tracciare una relazione fra Protezione civile, Confcommercio e mondo degli albergatori – interviene il commissario alla ricostruzione Guido Castelli –. La collaborazione tra costa ed entroterra è l’asse su cui puntare per ricompattare il tessuto edilizio, ancora danneggiato dalla catastrofe del 2016. C’è vita nel cratere, nonostante le molte difficoltà, e notevole è la capacità di impresa che il nostro territorio continua ad avere. Nel 2024 dovremo confermare la buona via intrapresa dalla ricostruzione, aumentando il Pil, implementando le misure del programma Next Appennino, accrescendo la recettività". Ed è proprio sui temi di sinergia e accoglienza che prende la parola Massimiliano Polacco, direttore generale Confcommercio Marche: "In un mondo in cui l’accoglienza viene sempre meno, la nostra regione ha dato prova della sua grande capacità solidale. Gli albergatori sono riusciti ad accogliere gli sfollati nelle loro strutture dal giorno successivo alle scosse, attendendo fino alla loro ricollocazione. Sono state messe a disposizione 110 strutture ricettive, con oltre ottomila posti letto in regione". Si parla di ripartenza del settore economico, puntando su imprese e commercio, senza però dimenticare l’importanza della formazione intellettuale e professionale. È così che Claudio Pettinari, rettore dell’Università di Camerino, spiega le misure intraprese per far fronte all’emergenza: "Abbiamo ottimizzato gli spazi rimasti a nostra disposizione, occupandoli ogni giorno a ogni ora e condividendo gli uffici. Questo comporta anche dei consumi energetici inferiori rispetto all’utilizzo della totalità degli edifici. Siamo il soggetto con maggiore impatto sul territorio, il che porta alla volontà di potenziare l’ateneo con nuove attività, corsi e centri di ricerca: sono essenziali per noi l’interesse e gli investimenti degli imprenditori". "Essenziale è la partnership tra pubblico e privato – conferma Marco Guardabassi, direttore Ufficio III Dipartimento della Protezione civile – soprattutto in funzione di una buona formazione e prevenzione dei rischi".