Bottiglie di vetro rotte e abbandonate sui muretti e per le scale, accanto a buste di carta accumulate da giorni e avanzi di cibo. Qualche metro più avanti, siringhe usate e lasciate sul pavimento. Questo, ieri mattina, il risveglio del centro direzionale di via Carducci, una situazione che, a detta di alcuni commercianti della zona, non è nuova. "Durante gli orari di apertura dei locali non ci sono strani movimenti, mentre da un paio di settimane a questa parte ci sono più giri verso il tardo pomeriggio e la sera – spiegano i negozianti –. In generale è un problema che il palazzo ha da circa 25 anni perché accoglie solo uffici e attività che restano chiusi il fine settimana. Questo favorisce l’utilizzo dei luoghi intorno per ogni tipo di bivacco, spesso anche pericoloso per gli altri, lasciando che gli angoli più nascosti siano usati addirittura come gabinetto da chi li frequenta. Nel tempo abbiamo provato a denunciare: se si lamenta qualcuno con più voce in capitolo viene ascoltato, ma se siamo noi commercianti a far notare dei problemi siamo una voce di poco conto, non veniamo considerati. Comunque, la situazione è grave". E continuano: "Fino a qualche mese fa, su androni e scale del palazzo, quindi gli spazi più riparati, dormivano delle persone; poi sono state aggiunte delle luci che hanno evitato altri ospiti". La testimonianza arriva anche da alcuni ragazzini, soliti ritrovarsi nella zona per girare in bici. "Sono anni che la situazione è questa, molti vengono qui a bere, fumare o drogarsi e lasciano per terra siringhe sporche di sangue. Noi ci veniamo ogni tanto per giocare o ritrovarci, ma vista la situazione spesso preferiamo evitare".
Sul tema, anche il commento di Andrea Perticarari, consigliere comunale del Pd, che denuncia: "Lunedì sera, in consiglio comunale, è stata raccontata per l’ennesima volta la frottola che Macerata è diventata più sicura, più pulita, più tutto. Questa (ieri, ndr) mattina a 50 metri da una chiesa e dalla sede della polizia municipale, questa era la situazione (scrive pubblicando le foto del bivacco, ndr). Un luogo frequentato dalle scolaresche, sede di uffici e parcheggio utilizzato per raggiungere il centro cittadino. Un bivacco, macchie di sangue, siringhe, bottiglie di vetro rotte, graffiti". Aggiunge Perticarari: "Ora se ne usciranno come sempre assicurando l’installazione di nuove telecamere, ma è oggettivo che la sicurezza e il disagio sociale non si tutelano e combattono attraverso misure che entrano in gioco solo dopo. L’unica risorsa davvero efficace è la presenza. Occorre prendersi cura delle marginalità da cui derivano i problemi che, quando è troppo tardi, sfociano in violenza, crimine e degrado". E conclude: "Cavalcavano l’onda dell’odio sociale, dipingendo Macerata come una città degna di una serie tv sulla criminalità organizzata: dopo 4 anni è sempre la stessa se non peggiorata".