REDAZIONE MACERATA

"Si tratta della stessa faglia che provocò il sisma del 2016"

Tondi, direttore della sede Ingv di Unicam: è fondamentale la prevenzione e vanno costruiti edifici a norma

Una scossa che fortunatamente non ha causato danni, ma che, come ogni volta che la terra trema, risveglia la consapevolezza di essere in una zona sismica. Oltre al tam tam sui social, gli abitanti del territorio si chiedono cosa sta succedendo. A spiegarlo, il professor Emanuele Tondi (nella foto), direttore sede Ingv dell’università di Camerino.

Professore, da cosa dipende? "Purtroppo ogni tanto ci viene ricordato che la nostra zona è sismica. Anche dopo cinque anni, l’area che si estende da Visso, a nord, fino ad Amatrice, a sud, è caratterizzata da una sismicità un po’ più alta di quella precedente al 24 agosto 2016. Come sappiamo bene, in Appennino centrale si possono generare terremoti più forti di quello di magnitudo 3,7 di ieri, anche se è improbabile che in così breve tempo si ripetano, nella stessa zona, forti come nel 2016".

Quindi si tratta della stessa faglia del sisma 2016?

"Sì, è la stessa zona di faglia che ha generato la sequenza sismica del 2016, caratterizzata da tre scosse principali, il terremoto del 24 agosto di magnitudo 6 ed epicentro Amatrice, quello del 26 ottobre di magnitudo 5,9 ed epicentro Visso e infine il terremoto del 30 ottobre di magnitudo 6,5 ed epicentro Norcia. La faglia del Monte Vettore-Monte Bove, una grande frattura crostale che si estende per circa 30 chilometri in direzione nord-sud, da Arquata del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, a Visso, in provincia di Macerata".

Quali sono i principali strumenti di prevenzione?

"La prevenzione prevede la costruzione dei nuovi edifici in maniera antisismica e l’adeguamento o miglioramento sismico di quelli preesistenti. In tutta l’area del cratere questo sta avvenendo con la ricostruzione; gli edifici e infrastrutture non danneggiati durante la sequenza sismica del 2016 evidentemente erano già sufficientemente a norma".

Come stanno proseguendo gli studi di Unicam e Ingv sul territorio?

"Unicam e Ingv stanno svolgendo ricerche che riguardano il fenomeno terremoto nel suo complesso, i processi che generano terremoti e che controllano il ciclo sismico e i loro periodi di ritorno. Questo permetterà di conoscere i terremoti sempre meglio, con l’obiettivo di difendersi in maniera più efficace. Inoltre, studi specifici sono rivolti alla valutazione della pericolosità sismica del nostro territorio, nel monitoraggio, valutazione e riduzione dei multirischi associati ai fenomeni naturali".

Lucia Gentili