PAOLA PAGNANELLI
Cronaca

Sequestrato il quadro di Manetti. Perquisite le abitazioni di Sgarbi: "Sono sereno, nulla da temere"

Il provvedimento della procura di Macerata: ora le indagini scientifiche per chiarire a quando risale la torcia . Il sottosegretario: "Sono stato io a consegnare l’opera, mi difenderò con ogni mezzo con chi specula".

Sequestrato il quadro di Manetti. Perquisite le abitazioni di Sgarbi: "Sono sereno, nulla da temere"

Sequestrato il quadro di Manetti. Perquisite le abitazioni di Sgarbi: "Sono sereno, nulla da temere"

Finisce sotto sequestro il quadro di Rutilio Manetti, al centro di un’inchiesta che vede il sottosegretario alla cultura Vittorio Sgarbi indagato per riciclaggio di beni culturali, in concorso con un restauratore al momento ignoto. Ieri i carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale hanno sequestrato la tela nei magazzini di Ro Ferrarese della Fondazione Cavallini-Sgarbi. "Ho consegnato l’opera perché siano fatte tutte le verifiche del caso, a partire dalle misure del dipinto rispetto alla cornice di quello rubato. Sono assolutamente sereno. Il sequestro è un atto dovuto. Non ho nulla da temere", ha commentato il sottosegretario, che ha nominato come difensori gli avvocati Giampaolo Cicconi e Gloria Gatti. "Mi difenderò con ogni mezzo con chi specula sulla vicenda e chi se ne rende complice".

Il sequestro probatorio è stato disposto dal procuratore di Macerata Giovanni Narbone e dal sostituto Claudio Rastrelli. Su loro disposizione i militari hanno perquisito anche il domicilio a San Severino e a Roma del sottosegretario, sequestrando inoltre una copia in tre D dell’opera, fatta eseguire da un laboratorio di Correggio (Reggio Emilia), dispositivi telematici, informatici e documentali inerenti l’indagine in corso. È verosimile ritenere che a questo punto la procura disporrà un accertamento tecnico sul quadro, per capire se sia stato rimaneggiato, e quando. Il quadro è "La cattura di San Pietro", attribuito al pittore seicentesco Rutilio Manetti. Tutto parte da un quadro raffigurante un giudice che condanna un uomo, di autore ignoto, ricordante i pittori Solimena e il Cavallino, provento di furto avvenuto al castello di Buriasco ai danni della proprietaria Margherita Buzio e dalla stessa denunciato il 14 febbraio 2013 ai carabinieri di Vigone (Torino). Secondo l’ipotesi dell’accusa, il critico d’arte avrebbe compiuto, "in concorso con persone allo stato ignote – spiegano i carabinieri del Nucleo Tpc di Roma –, su tale quadro operazioni finalizzate a ostacolare il riconoscimento della provenienza delittuosa, facendovi inserire in alto a sinistra della tela una torcia, attribuendo l’opera al pittore senese Rutilio Manetti dal titolo "La cattura di San Pietro" e affermando la titolarità del quadro asseritamente rinvenuto all’interno di un immobile acquistato dalla fondazione Cavallini-Sgarbi". Le indagini scientifiche ora diranno se quella torcia risalga al Seicento, oppure se e soprattutto quando sia stata apposta sul dipinto originale. La notifica del provvedimento di sequestro ha implicato anche la comunicazione ufficiale al sottosegretario della sua qualifica di indagato per il reato di riciclaggio di beni culturali. L’inchiesta è partita da Imperia, per approdare poi a Macerata, visto che Sgarbi è residente a San Severino.