LORENA CELLINI
Cronaca

Sempre meno partite Iva in città. Crescono edilizia e professionisti

L’anno peggiore per le partite Iva quello alle spalle che chiude con un bilancio, tra aperture e chiusure, più basso...

Saracinesche abbassate

Saracinesche abbassate

L’anno peggiore per le partite Iva quello alle spalle che chiude con un bilancio, tra aperture e chiusure, più basso degli ultimi quindici anni. Dati Camera di Commercio, al 31 dicembre 2024 erano 4.409 le imprese attive, una manciata sotto i numeri dello scorso anno (4.414) ma un trend in costante calo. In attesa dei dati di gennaio 2025, mese che statisticamente fa segnare molte chiusure, l’anagrafe delle partite Iva registra numeri negativi per commercio e manifattura ma anche per l’agricoltura. Crescono, seppure di poco, l’edile, la ristorazione, le attività finanziarie e assicurative, il settore immobiliare, quello dei viaggi e, di molto, le attività professionali, scientifiche e tecniche. È quello commerciale il settore più presente con 1.240 attività (28,1%) davanti alla manifattura (503, 11,4%) e all’edilizia (419 ditte, 9,5%). Sono 363 le partite Iva nella ricettività e ristorazione (8,2%), 315 quelle legate ai servizi immobiliari (7,1%), 290 quelle professionali, scientifiche e tecniche (6,6%), 276 le imprese nel settore agricolo (6,3%), 248 le attività di servizio (5,6%), 157 le agenzie di viaggi (3,6%), 156 le agenzie finanziarie e assicurative (3,5%), infine 442 partite Iva inglobate nella dicitura altri settori (10%).

Su questo panorama cala la preoccupazione di Manola Gironacci (Viviamo Civitanova): "Purtroppo la situazione economica e la mancanza di aiuti hanno incrementato la moria di partite Iva. Bene ringraziare chi ha dato tanto per la città, ma occorre non chiudere gli occhi davanti ai problemi alla base di queste chiusure e portare alla ribalta le difficoltà dei vari settori". Una riflessione in scia alla premiazione (ne riferiamo a parte n.d.r.), da parte del sindaco, di due attività storiche chiuse di recente. "Speriamo – si augura – che il sindaco sia sensibile anche a cosa si nasconde dietro alle 60 attività che hanno chiuso a Civitanova e auspichiamo un confronto". Apprezza la consegna delle targhe ai due commercianti "esempi che hanno fatto onore al tessuto economico di Civitanova", ma conclude con un monito: "dietro a ogni chiusura si nasconde una decisione sofferta. Nel caso della lavanderia Ave, la titolare Ketty Rinaldoni, non in età di pensionamento, ha preso la decisione con grande dispiacere perché il suo intento era di continuare l’attività fondata dai genitori".

Lorena Cellini