Tutt’altro che un regalo di Natale. È approdata, sul tavolo della prima commissione consiliare permanente, una delibera con cui la giunta regionale prevede di accorpare per il prossimo anno scolastico alcuni istituti dell’entroterra, tra cui il comprensivo De Magistris di Caldarola (con distaccamenti a Belforte, Camporotondo, Cessapalombo e Serrapetrona) con l’omnicomprensivo Frau-Leopardi di Sarnano.
Il sindaco caldarolese Giuseppe Fabbroni (foto) non ci sta. L’atto sarà discusso in prima commissione domani. "I due istituti, il primo dall’infanzia alla secondaria di primo grado e il secondo una scuola superiore, si fonderanno in un’unica realtà, con un solo dirigente e un’unica graduatoria di istituto – spiega –. L’ennesima scossa in un territorio che continua a parare i colpi delle conseguenze dal terremoto, prima su tutte lo spopolamento."
Fabbroni si dice pronto a dar battaglia affinché l’entroterra sia tutelato nella ricostruzione e nella rinascita: "Quella della Regione è una proposta inammissibile, il colpo di grazia per comunità che dal 2016 provano a ripartire. Tutti i giorni ci troviamo a far fronte allo spopolamento, in una continua lotta per mantenere i servizi. Accorpare ora l’istituto De Magistris significa cancellare uno dei pochi segni identitari che ci restano, smembrare un istituto storico. Come si può pensare, poi, che un istituto comprensivo si possa accorpare a una scuola superiore? Non solo non si hanno a cuore i territori sempre più deserti, ma nemmeno la professionalità degli insegnati e l’offerta formativa. Ci sembra un pot-pourri creato da chi non guarda al valore dell’istruzione, ma solo a numeri e statistiche. La giunta regionale ha ignorato un indirizzo della Provincia in cui veniva stabilito di non modificare gli assetti scolastici del Maceratese. Non resteremo in silenzio – conclude Fabbroni –, siamo pronti a opporci in qualsiasi modo. L’unione Monti Azzurri si è già detta disponibile a intervenire e i sindacati hanno espresso la loro contrarietà."
La Cgil è già scesa in campo contro il dimensionamento scolastico, definito una "nuova ghigliottina" per le aree interne. Ha risposto l’assessore regionale all’istruzione Chiara Biondi: "Non si chiudono plessi, ma si interviene solo sull’organizzazione e sulla presenza dei dirigenti, in taluni casi anche garantendo la presidenza laddove per ragioni numeriche esiste da anni solo una reggenza" riferendosi anche a Caldarola e al Convitto di Macerata. "La Regione ha adempiuto agli obblighi Pnrr in un’ottica di rafforzamento esclusivamente delle autonomie scolastiche prive di un dirigente effettivo, rispettando i parametri normativi e le esigenze dei territori" ha concluso.