Villa Teresa, un quartiere di Recanati che dovrebbe essere un luogo di incontro e crescita per i giovani, sta diventando lo scenario di un fenomeno sempre più preoccupante: l’imbrattamento sistematico dei muri degli alloggi delle case protette degli Ircer e del centro diurno che si affacciano sul Parco del Concilio. Questi sono ormai piene di scritte, lasciate dagli studenti che si ritrovano lì durante le mattine in cui decidono di marinare la scuola. I ragazzi scarabocchiano ovunque messaggi che sembrano provenire dagli ambienti della contestazione, ma spesso senza alcuna consapevolezza o conoscenza del problema che cercano di affrontare.
Ma non si tratta solo di murales o di scritte estemporanee: tra le imbrattature spiccano anche frasi volgari e offensive, alcune delle quali vergate persino su una colonna a pochi metri dall’ingresso della scuola materna di via Kennedy. Questa vicinanza suggerisce che gli autori degli atti vandalici siano sempre gli stessi, giovani senza rispetto per il contesto in cui vivono. Il risultato è desolante: un ambiente che dovrebbe essere accogliente per la comunità è stato trasformato in un simbolo di degrado e inciviltà.
E mentre i muri continuano a riempirsi di scritte, ci si chiede: quando si interverrà per ripulire le pareti degli immobili? E soprattutto, quando si procederà a individuare i responsabili per far loro pagare i costi della pulizia?
Asterio Tubaldi