
Tumore del collo dell’utero, nel 2024 settemila esami all’Ast. Marinelli: "Buon risultato, ma vogliamo migliorarci continuamente"
"Nel 2024 come Ast di Macerata abbiamo effettuato più di 7mila esami, Pap Test e Hpv Test, che rappresentano il 33% di adesione da parte delle donne. È un buon risultato, ma il nostro obiettivo è quello di migliorarci continuamente". Numeri e parole della dottoressa Lucia Marinelli, responsabile degli screening per la prevenzione del tumore del collo dell’utero, a cui è dedicato il mese di gennaio. E’ proprio in questo mese che la Regione promuove la prevenzione secondaria di questa patologia attraverso gli screening oncologici. Fino a giugno 2023, lo strumento per la diagnosi precoce di questa patologia era il Pap Test; poi, dal mese di luglio dello stesso anno, è strato introdotto l’Hpv Test insieme al nuovo protocollo regionale. L’Ast sottolinea come le campagne di prevenzione primaria (vaccino anti-Hpv) e secondaria (test Hpv e Pap test) abbiano un ruolo cruciale nel ridurre in modo significativo l’incidenza del tumore, anche se in Italia i dati delle coperture vaccinali sono ancora bassi.
"Il tumore del collo dell’utero è il secondo per frequenza tra le donne dopo il tumore della mammella. Ogni anno vengono diagnosticati circa 2.500 nuovi casi. I programmi di screening offerti dalla sanità pubblica permettono di eseguire gratuitamente esami specifici per individuare precocemente lesioni pre-cancerose in modo da poterle trattare e risolvere", evidenzia Mauro Pelagalli, primario del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Macerata. Il tumore al collo dell’utero è causato da un’infezione da papillomavirus umano (Hpv), che si trasmette per via sessuale. La maggior parte delle infezioni regredisce spontaneamente, ma quando persistono nel tempo si formano lesioni che possono evolvere in cancro. Una eventualità che – però – è possibile evitare. La letteratura scientifica, infatti, dimostra sia l’efficacia della vaccinazione anche in chi ha già ricevuto trattamenti per lesioni preneoplastiche, sia la maggiore efficacia dell’Hpv Test rispetto al Pap Test nel trovare lesioni, nella fascia di età 30-64 anni. "Proprio per questo siamo impegnati in prima linea nella promozione di campagne di screening, convinti come siamo che la diagnosi precoce rappresenti l’arma più efficace nella prevenzione del tumore del collo dell’utero", afferma Alessandro Marini, direttore generale dell’Ast di Macerata. "È importante aderire ai programmi di screening. Abbiamo potenziato la prevenzione oncologica estendendo la possibilità di somministrazione del vaccino anti Papilloma virus anche alle farmacie in modo da ampliare la platea delle persone vaccinate, per contrastare la malattia e ridurre i costi sanitari", aggiunge Filippo Saltamartini, assessore regionale alla sanità. In quest’ambito da segnalare l’importante congresso "Prevenire è proteggere, scegli la vaccinazione", in programma il 15 febbraio, negli spazi della biblioteca Mozzi Borgetti. L’incontro è organizzato dalla Unità di Ginecologia oncologica, diretta da Francesca Orici, nell’ambito del dipartimento materno infantile diretto da Mauro Pelagalli, in collaborazione con l’Ordine dei farmacisti della provincia. Oltre che agli addetti ai lavori, è aperto a tutta la cittadinanza, allo scopo di sensibilizzare sempre più donne affinché si sottopongano alla vaccinazione e a controlli periodici.