REDAZIONE MACERATA

Scioperano i cancellieri esperti: "Una riforma per declassarci"

Cancellieri esperti protestano contro declassamento dopo concorso selettivo, denunciano ingiustizia del ministero della giustizia. Sciopero annunciato per l'8 ottobre.

Il tribunale di Macerata: anche qui è scattata la mobilitazione dei cancellieri, per i quali si profila un demansionamento

Il tribunale di Macerata: anche qui è scattata la mobilitazione dei cancellieri, per i quali si profila un demansionamento

"Ci declassano di due aree, dopo concorso a cui erano ammessi solo coloro che avessero lavorato come giudici o pubblici ministeri onorari o come avvocati per almeno due anni, e dopo unorale su otto materie. È un ingiustizia perpetrata dal ministero della giustizia". Protestano i cancellieri esperti, arruolati nel 2021 nei tribunali di tutta Italia per colmare le vaste lacune degli organici. L’8 ottobre saranno in sciopero nei tribunali italiani e davanti al ministero della giustizia a Roma, per far sentire la propria voce.

"Prima siamo stati chiamati nei tribunali come salvatori della patria – raccontano gli otto cancellieri esperti maceratesi –, definiti appunto cancellieri esperti, dopo un concorso molto selettivo superato solo da avvocati che erano già cassazionisti. Ora con la riforma ci vogliono demansionare, come se non avessimo alcuna qualifica, come se non avessimo svolto le funzioni di funzionari fino a oggi. La riforma consente il passaggio alla categoria superiore solo a chi è stato assunto 5 anni fa, e questa è una presa in giro, perché sanno benissimo che siamo entrati tutti nel 2021".

Della riforma, che riguarda anhe i funzionari che hanno scioperato nei giorni scorsi, non si sa ancora se preveda abbassamenti di stipendio, ma resta comunque l’amarezza per chi aveva lasciato la professione – molti infatti sono ex avvocati – con la prospettiva di una carriera nella pubblica amministrazione che ora invece sarebbe preclusa per sempre.

I cancellieri esperti hanno costituito un comitato a cui hanno aderito già in oltre mille, e ora cercheranno di far valere le proprie ragioni e la professionalità che hanno messo a servizio del ministero della giustizia.