Aveva 17 anni Mustapha Aderdour, il ragazzino di nazionalità marocchina deceduto all’alba di ieri, per le lesioni riportate nel tragico incidente avvenuto lungo la strada che collega Cascinare a Castellano, frazione di Sant’Elpidio a Mare. Alla guida dell’auto, poi risultata rubata a Civitanova c’era il cugino, di 23 anni (residente a Fermo), sprovvisto di regolare patente di guida, che, a causa del fondo scivoloso di quel tratto, ha perso il controllo del mezzo. Dopo aver centrato un albero, la Fiat Panda rossa ha proseguito la sua corsa, facendo un volo di quattro metri prima di atterrare sul terreno sottostante. Oltre ai due ragazzi, in auto c’era il padre di Mustapha, 45 anni, (residente a Cascinare, con precedenti penali e, come gli altri due, ampiamente noto alle forze dell’ordine).
Un volo che si è rivelato tragico per il minorenne che, nell’impatto, è deceduto praticamente sul colpo. Le richieste di aiuto e i lamenti dei due feriti hanno attirato l’attenzione dei residenti quando erano circa le 5 (non è da escludere, infatti, che l’incidente sia avvenuto un po’ di tempo prima) che, vedendo l’accaduto e comprendendone la gravità, hanno immediatamente allertato i soccorsi. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco di Fermo che hanno estratto i feriti e il corpo del 17enne dall’abitacolo, le ambulanze della Croce Azzurra di Sant’Elpidio a Mare e della Croce Gialla di Montegranaro, insieme alle automediche di Porto San Giorgio e di Civitanova. Il più grave tra i due è subito parso il 23enne, le cui condizioni venivano giudicate particolarmente gravi, tanto che è stato disposto l’immediato trasferimento all’ospedale regionale di Ancona. E sempre a Torrette, è stato portato, in condizioni serie ma non ritenute altrettanto preoccupanti, anche il 45enne. Sul posto, i carabinieri della locale stazione che hanno effettuato i rilievi del caso e gli accertamenti sulle identità delle persone coinvolte nel sinistro mortale, che hanno consentito di appurare che si trattava di soggetti già ampiamente noti alle divise.
È presto emerso che l’auto sulla quale stavano viaggiando i tre, era provento di furto: era stata rubata intorno all’una, in corso Umberto, a Civitanova. Un ragazzo di Porto Sant’Elpidio l’aveva incautamente lasciata in sosta con il motore acceso: il tempo di salire velocemente in casa della fidanzata. Ma una volta sceso, non ha trovato più la sua Panda. Non risulta che dal momento del furto a quello dell’incidente i tre abbiano utilizzato l’auto per scopi criminosi. La salma di Mustapha è stata riconsegnata al dolore della mamma (i due vivevano insieme). Nei confronti del 23enne che sta lottando tra la vita e la morte, invece, come è prassi in questi casi, si ipotizza il reato di omicidio stradale.