REDAZIONE MACERATA

Omicidio Civitanova, Ferlazzo e lo scatto d’ira al lavoro

Era in prova, il titolare: "Gli ho detto di stare a casa, è accaduto il giorno prima del delitto, ma Filippo non è il mostro che hanno descritto"

Ferlazzo aggredisce Alika in corso Umberto

Uno scatto d’ira in azienda giovedì scorso, il giorno prima di massacrare e uccidere Alika Ogorchukwu in corso Umberto I a Civitanova. A parte quell’episodio, Filippo Ferlazzo, 32enne originario di Salerno, era stato sempre tranquillo sul luogo di lavoro: operaio alla Steve Stampi di Civitanova, come addetto alla fonderia, era in prova per un mese.

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"Giovedì scorso ha avuto uno scatto d’ira – racconta Stefano Cesca, il titolare della ditta –, era fuori dal mio ufficio e avevamo appena parlato del rinnovo del contratto, quando lui, improvvisamente, ha riaperto la porta di scatto. Allora gli ho detto di stare a casa il giorno dopo, così si sarebbe riposato, e che ci saremmo rivisti lunedì. A parte questo episodio, non ha mai creato un problema sul luogo di lavoro e non era un mostro come lo hanno descritto. Anzi, quando ho avuto a che fare con lui l’ho sempre trovato educato e tranquillo". Giovedì, Ferlazzo, che stava completando il suo periodo di prova nell’azienda, è andato a parlare con il titolare per sapere se gli sarebbe stato rinnovato il contratto. Poi, "uscito dall’ufficio – spiega Cesca –, è improvvisamente rientrato, dando un colpo alla porta e facendola aprire di scatto. Non è nemmeno entrato nuovamente nell’ufficio, è rimasto sotto l’arco della porta. Era un po’ insistente. Allora gli ho detto: ‘Stai tranquillo, prenditi una giornata di riposo, domani, e ne riparliamo con calma lunedì’. Lui lavorava dentro la fonderia insieme con altri due o tre colleghi, faceva tutto quello che c’era da fare, tirava giù l’alluminio, e se bisognava pulire, lui puliva. Forse era un po’ lento ma lavorava senza lamentarsi. Quando capitava – ricorda Cesca –, si sfogava con me e i colleghi, ci raccontava dei problemi che aveva con la madre, del suo passato".

Il titolare della Steve Stampi tiene a sottolineare che Ferlazzo, lì dentro, non ha mai alzato la voce e non ha mai disturbato nessuno. "Un paio di settimane fa – riprende Cesca –, ricordo che mi disse che non poteva venire al lavoro, aveva litigato con la sua ragazza e quel giorno non era riuscito ad organizzarsi per venire, dal momento che lui non aveva la macchina. Una situazione che, comunque, può capitare a ciascuno di noi. A chi non è mai successo di litigare con la fidanzata? Gli avevo detto che per un giorno non c’erano problemi, che non doveva preoccuparsi".

Alla notizia che era stato il suo dipendente ad uccidere Alika in pieno giorno, dopo averlo colpito ripetutamente con una stampella per poi finirlo a mani nude, Cesca era sbigottito: "Ci sono rimasto malissimo, soprattutto conoscendo l’umiltà e l’educazione di quella persona. Non avrei mai pensato – conclude – che potesse fare una cosa simile".