LUCIA GENTILI
Cronaca

La scelta di vita di Sara: “Dalla laurea in Archeologia all’allevamento di mucche”

La scommessa della 35enne di Sefro (Macerata) dopo gli studi alla Sapienza: è tornata a casa ed è titolare dell’azienda agricola che porta il suo nome dal 2016, con un allevamento di bovini da carne in biologico allo stato brado (120 capi)

Sara Crispiciani, 35enne di Agolla (Sefro), è titolare di un allevamento di bovini da carne in biologico (120 capi)

Sara Crispiciani, 35enne di Agolla (Sefro), è titolare di un allevamento di bovini da carne in biologico (120 capi)

Sefro (Macerata), 22 ottobre 2024 – Dopo la laurea in Archeologia del Vicino Oriente alla Sapienza di Roma, è tornata a casa, ad Agolla di Sefro, e ha preso le redini dell’azienda di famiglia. Di madre in figlia. È la storia della 35enne Sara Crispiciani, titolare dell’azienda agricola omonima dal 2016, con un allevamento di bovini da carne in biologico allo stato brado (120 capi).

Il ritorno alle origini è stato naturale: non tanti sbocchi lavorativi dopo gli studi e una grande passione per animali e natura hanno portato alla scelta. “Già in estate, fin dalle superiori, trascorrevo il tempo qui – racconta Sara –. Poi ho sentito che era proprio il mio posto, il mio mondo. Il contatto con gli animali mi gratifica. In particolare il momento del parto, la gestione del vitello”.

La Crispiciani ha iniziato a lavorare nel settore una decina di anni fa. Eppure qualcuno, soprattutto i “non addetti ai lavori”, si sorprende che sia una donna ad occuparsi di bovini. “Nell’agricoltura, fatta principalmente di realtà familiari, da sempre la moglie svolge diversi lavori, è normale. Eppure, da fuori, qualcuno ancora si stupisce, forse perché avere a che fare con animali grandi richiede più forza. Qualche battutina fuori luogo c’è”, dice Sara.

In estate è impegnata nella sorveglianza della mandria, a Montelago. D’inverno pensa per lo più al fieno, attorno all’azienda, nei portaballoni. Cerca di concentrare l’intenso periodo delle nascite in primavera, quando le temperature sono più miti; in questa fase i controlli raddoppiano, da uno a due al giorno. “Gli animali mi ripagano dei sacrifici – prosegue l’allevatrice –: finché non sono sicura che tutti loro abbiano mangiato, non rientro a casa”.

Da Osvaldo (uno dei riproduttori dell’azienda) ai vitellini. “La selezione, il formare una mandria con animali selezionati”, è tra le sfide del suo lavoro che le danno più soddisfazione. “Abbiamo un punto vendita aziendale con macelleria e uno spazio per le degustazioni. Mi piacerebbe organizzare serate, iniziative a tema. Anche per spiegare cosa c’è dietro, il sacrificio e l’impegno”.