FRANCO VEROLI
Cronaca

Sangue e plasma, obiettivi raggiunti: "Primi in regione per donazioni"

La neodirettrice Isabella Cantori: in rapporto alla popolazione, la provincia di Macerata ha l’indice più alto "A parte qualche temporanea carenza di A e 0 negativo, non abbiamo particolari situazioni di emergenza".

Isabella Cantori, neodirettrice del Servizio immunotrasfusionale dell’Ast di Macerata

Isabella Cantori, neodirettrice del Servizio immunotrasfusionale dell’Ast di Macerata

"Come sempre, d‘estate il livello di guardia si alza, poiché le donazioni diminuiscono. Ma a parte qualche temporanea carenza di sangue A negativo a giugno e 0 negativo a luglio, peraltro fronteggiate con successo, non abbiamo particolari problemi, non c’è una emergenza. E questo riguarda sia la provincia di Macerata che il resto delle Marche". Isabella Cantori, neodirettrice del Servizio immunotrasfusionale dell’Ast di Macerata, descrive al momento un quadro rassicurante sulla disponibilità di sangue nel nostro territorio, che è autosufficiente. Ma spiega come questa situazione sia tutt’altro che casuale, visto frutto che è il frutto di diversi fattori.

Dottoressa Cantori, in quali occasioni d’estate aumenta la richiesta di sangue?

"Ferma restando la richiesta legata a pazienti con gravi patologie, questa aumenta soprattutto per affrontare le situazioni di soggetti che hanno subito traumi, in particolare a causa di incidenti stradali, più frequenti in questo periodo, specie quelli motociclistici".

In vista di questo scenario come vi attrezzate?

"Proprio perché sappiamo che questo sarà, alla vigilia dell’estate, grazie allo straordinario supporto delle associazioni di volontariato, Avis in testa, viene chiesto ai cittadini di venire nel nostro ambulatorio per donare. E non sono pochi quelli che lo fanno prima di partire per le ferie. Ecco, la sensibilità e la solidarietà che da anni caratterizzano la realtà maceratese, è uno dei fattori fondamentali che ci consente di coprire il fabbisogno di sangue. Donano giovani e meno giovani, e c’è chi mette insieme anche 150 donazioni. Una sensibilità forte che a volte si esprime anche in atteggiamenti particolari".

Cioè?

"Ci sono persone che hanno una grande voglia di donare, ma non sopportano la vista dell’ago. Così, al momento del prelievo, sul braccio viene posizionato un telino di carta che lo nasconde. Poi, magari, questa paura si supera, ma è indicativo che pur di donare si faccia questo sforzo. Non a caso questo gesto di passione civile riguarda soprattutto la provincia di Macerata, che in rapporto alla popolazione ha il più alto indice di donazione della regione".

Qual è il livello di donazioni ogni anno?

"Nel corso del 2023 abbiamo raggiunto gli obiettivi fissati, con una raccolta di 14mila unità di sangue intero (sacche, ndr) e tremila di plasma. I dati dei primi sei mesi di quest’anno ci dicono che andiamo nella stessa direzione. Dopo il calo durante la pandemia, stiamo tornando ai livelli pre-Covid. Il sangue raccolto, ed è questo l’altro elemento fondamentale, viene poi gestito da una rete intraregionale che fa capo al Centro di Ancona, che svolge un ruolo di coordinamento. In questo modo si mette in moto un processo di interscambio tra le diverse realtà che si supportano in base al diverso fabbisogno di sangue, un sistema virtuoso che funziona e garantisce alle Marche l’autosufficienza per il sangue e quasi al 100% per il plasma".