Tanti fedeli domenica pomeriggio per la riapertura, dopo anni di restauro e interventi di consolidamento antisismico, della chiesa di San Domenico, in piazza Leopardi a Recanati. La processione in onore della Beata Vergine del Rosario è partita alle 17.30 dalla chiesa di Sant’Agostino per arrivare alle 18 in piazza Leopardi, dove il vescovo Marconi ha benedetto il portone dell’antica chiesa di fondazione romanica, costruita in città dopo l’arrivo dei Padri Domenicani nel 1272. L’occasione per la sua riapertura è stata questa prima domenica di ottobre dove in città, per antica tradizione, si celebra la "Festa della Vittoria" in memoria di quanto accaduto nel 1571, quando le forze cristiane della Lega Santa sconfissero le truppe ottomane nella battaglia di Lepanto, alla quale presero parte ben 108 recanatesi guidati dal capitano Paolo Gigli. Riaperto il portone, la chiesa si è presentata ai fedeli nel suo massimo splendore riportando alla memoria dei presenti i tanti momenti della vita passata della comunità.
Il vescovo Marconi, pur sottolineando come la chiesa sia un luogo di preghiera, ha invitato tutti ad alzare gli occhi sul soffitto della chiesa per ammirare le decorazioni: "Entrando, siete accolti da colori tenuti e mano mano la chiesa diventa sempre più ricca così da concentrare l’attenzione sull’altare e a guardare in alto". In chiesa anche il gonfalone della città scortato dal sindaco Pepa, che non ha mancato di ricordare come "la chiesa è un punto di riferimento per la comunità recanatese e riaprirla alle celebrazioni religiose è il passo fondamentale per restituirle la centralità che le spetta, non solo come luogo di culto ma anche come attrattiva storica e culturale, a beneficio di tutto il centro. Il mio augurio è che questo spirito di fratellanza, che viviamo oggi, possa aiutare a portare la pace nel mondo. Sono certo che se ognuno ci metterà un pezzettino del nostro cuore, si riuscirà a raggiungere l’obiettivo". Particolarmente apprezzato dal sindaco anche il lavoro di restyling e adeguamento antisismico dell’edificio religioso, a cura della Curia, e l’illuminazione altamente suggestiva che andrà a beneficio dell’intero complesso dell’area di Piazza Leopardi. Il luogo di culto, risalente al 1272, era chiuso da anni a causa dei danni provocati dal sisma del 2016, che ne avevano compromesso la solidità delle strutture.
Antonio Tubaldi