LUCIA GENTILI
Cronaca

Saluto romano durante una commemorazione, 5 denunciati

Il fatto è accaduto a San Severino, nel Maceratese, mentre si stava svolgendo una cerimonia per il centenario della morte di Ines Donati, figura di spicco dell’era fascista

San Severino, 11 novembre 2024 – Cinque denunciati per il saluto romano, fra i 60 e i 75 anni. La risposta della Digos è stata immediata a quanto accaduto sabato pomeriggio a San Severino. L’altro giorno, al monumento dei caduti, si è tenuta una cerimonia commemorativa per il centenario della morte di Ines Donati, figura di spicco dell’era fascista, organizzata dall’associazione Aries.

Cinque denunciati per il saluto romano, fra i 60 e i 75 anni a San Severino (Macerata)
Cinque denunciati per il saluto romano, fra i 60 e i 75 anni a San Severino (Macerata)

Alla manifestazione, regolarmente preavvisata e presidiata da un adeguato dispositivo di ordine pubblico costituito da personale della Polizia di Stato, dell’Arma dei carabinieri con la collaborazione della Polizia locale, hanno preso parte poco più di venti persone. Nel corso della cerimonia però, dopo un breve discorso da parte di uno degli organizzatori, uno di questi chiamava il “presente” a cui alcuni partecipanti rispondevano facendo il cosiddetto “saluto romano”. L’immediata attività investigativa svolta dalla Digos della Questura di Macerata ha consentito di acquisire nell’immediatezza fonti di prova video/fotografiche e inequivocabili elementi probatori a carico di cinque soggetti di età compresa tra 60 e 75 anni, di cui quattro residenti in questa provincia e uno in un’altra provincia delle Marche, resisi responsabili del gesto.

Sono stati denunciati alla Procura di Macerata per i reati di cui agli articoli 5 legge 645/52 (legge Scelba, rivolta a chiunque, partecipando a pubbliche riunioni, compie manifestazioni usuali del disciolto partito fascista ovvero di organizzazioni naziste) e 2 legge 205/93 (legge Mancino), che sanziona e condanna frasi, gesti, azioni e slogan aventi per scopo l'incitamento all'odio, l'incitamento alla violenza, la discriminazione e la violenza per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali. Dovranno rispondere di apologia di fascismo. L’episodio nel fine settimana ha fatto molto discutere, con l’intervento dei vari partiti politici.