di Lorenzo Fava
Saranno due weekend di festa, 16-17 e 23-24 settembre, a Santa Maria in Selva di Treia, che presenta la 47esima edizione della sagra della polenta. Un programma ricco e articolato, con gli stand gastronomici, aperti da sabato sera, anticipati da tornei di burraco e briscola, rispettivamente domani e dopodomani. Il fine settimana successivo invece la frazione sarà animata giovedì dalla commedia "Ladri in paradiso", messa in scena da "Gli smisurati" e venerdì da una cena con gli sponsor dell’iniziativa, dovuta e dedicata anche alla memoria del parroco che che prese le redini per la sua organizzazione a partire dal 1978, don Giuseppe Branchesi, scomparso tre anni fa. Sabato 16 sarà musica con i Vociferando, domenica 17 con I pistacoppi e cuore d’Italia band mentre sabato 23 ci sarà una passeggiata per la via Lauretana e la musica di Roberto Carpineti; domenica 24 già dal mattino spazio al raduno di Fiat 500 e in serata la musica della band Andrea Censi. La parrocchia che fu di Giuseppe Branchesi è in mano a don Igino Tartabini, che organizza la sagra con una nutrita schiera di collaboratrici e collaboratori a dargli man forte, e sottolinea: "Questa sagra è un importante momento di incontro fra generazioni che operano insieme e tramandano nel tempo una tradizione. Quest’occasione ci rende fieri. Si balla e si canta. È una festa aperta e familiare, molte persone che abitano ormai fuori tornano a Santa Maria in Selva proprio per la festa". Santa Maria in selva è tra i soci fondatori dell’associazione dei polentari d’Italia, con Treia che nel 1998 ha visto svolgersi il raduno nazionale, durante il quale quindici delegazioni, provenienti da ogni parte d’Italia, servirono 35mila porzioni di polenta. "La polenta avrà tre gusti: bianca con salsiccia, rossa al sugo di papera o con baccalà – specifica Gabriele Soldini, uno degli organizzatori –, la sagra è molto longeva, come comitato abbiamo l’onore di chiudere l’estate treiese con questo evento. Praticamente tutta la comunità ci dà una mano, siamo un mosaico composto da più di cento tasselli, tutti i nostri preziosi collaboratori, nostri e della parrocchia". E’ intervenuto anche l’ex presidente della provincia Antonio Pettinari, che dopo aver ricordato aneddoti e storia a proposito della festa, ha sottolineato: "É necessario ricostituire la Raci, la rassegna agricola del centro Italia, oggi di competenza della Regione, sopratutto nell’ottica di valorizzare, in primis facendole conoscere, le eccellenze gastronomiche del territorio". "I ricordi servono a implementare le tradizioni e viceversa – dice il presidente della provincia Sandro Parcaroli –, l’incontro fa parte della nostra natura, siamo un paese agricolo le cui tradizioni contadine sono le vere fondamenta".