LORENZO MONACHESI
Cronaca

Rosaria Del Balzo Ruiti: "La Croce Rossa è come un figlio, tante famiglie indigenti in città"

L’ex presidente della Fondazione Carima inaugura la serie di interviste ai personaggi del territorio in vista del 2024 "Dal crac Banca Marche fino al sisma e alla pandemia: bisogna stare vicino a chi soffre per la crisi".

Rosaria Del Balzo Ruiti: "La Croce Rossa è come un figlio, tante famiglie indigenti in città"

"Prima o poi passerà di mano la presidenza della Croce Rossa di Macerata che guido da 23 anni, ma sarò sempre presente". È un atto d’amore quello della maceratese Rosaria del Balzo Ruiti, a cui il Carlino dedica la prima di una serie di interviste per "L’anno che verrà", una colloquio in chiusura del 2023, con una prospettiva sul 2024. "Non è il ruolo che si ricopre a fare amare un’associazione – spiega – ma la possibilità di mettersi al servizio ed ecco perché non l’abbandonerò mai. È come un figlio".

Del Balzo Ruiti, si è chiusa la sua presidenza della Fondazione Carima, cosa le hanno lasciato gli otto anni alla guida?

"La possibilità di lavorare per il territorio in un lasso di tempo segnato da tanti momenti di emergenza: la vicenda di Banca Marche, la pandemia, il sisma".

Qual è stata l’iniziativa di cui va fiera?

"Essere stata vicina nell’immediatezza ai territori colpiti dal sisma che avevano la necessità di mezzi necessari per raggiungere le frazioni più lontane o per togliere le macerie. L’aiuto per il welfare e per la sanità, ricordo la telefonata della direttrice dell’Area vasta perché si era rotta la risonanza magnetica, senza dimenticare i tanti ecografi per un investimento di milioni di euro nella sanità che ha toccato i vari presidi ospedalieri. E poi non dimentico la vicinanza alle case di riposo e al centro Covid di Civitanova".

Come avete fatto a individuare gli interventi necessari per la sanità?

"Con un lavoro di programmazione con i vertici dell’Asur, individuando le necessità".

Qual è il problema maggiore emerso nel 2023 che ha potuto toccare con mano come presidente della Croce Rossa?

"È considerevole l’impegno nel settore sanitario, si pensi che ogni anno i nostri mezzi percorrono 650mila km. Ma a me sta più a cuore il sociale: la vicinanza alle famiglie perché si percepisce forte quanto sia pressante la difficoltà economica".

Da cosa derivano queste difficoltà?

"Penso che dipendano da una sommatoria di cause: la crisi di Banca Marche che ha messo in crisi un’economia, la pandemia, il terremoto, le difficoltà dei giovani a trovare un lavoro che ha prosciugato i risparmi delle famiglie. Alle nostre porte bussano tanti concittadini passati da una seria programmazione del futuro all’indigenza".

Qual è stata la maggiore soddisfazione di quest’anno?

"Ogni volta che è stato possibile dire "sì" come presidente della Croce Rossa o della Fondazione a una richiesta di chi aveva una situazione di difficoltà. Ecco, in quei momenti ho avuto la sensazione che quelle giornate non erano state spese invano".

Quali sono le premesse per il nuovo anno?

"Ho tanti progetti in mente: allargare la nostra vicinanza e cercare di affrontare il 2024 facendoci prendere da un sano ottimismo, mettendoci in rete, perché solo in questo modo è possibile portare avanti progetti seri e rispondere positivamente alle varie esigenze".

Lei è molto conosciuta e apprezzata, le è mai stata proposta la candidatura a sindaco?

"Sì, proporre è lecito e ogni tanto mi arriva qualche refolo".

Come spiega che il suo nome è stato spesso abbinato alla carica di sindaco?

"Penso perché mi sono sempre messa al servizio della città. Sono una maceratese di 64 anni che ha percorso in lungo e in largo la città, conoscendola a fondo e amandola. Sono stata parte attiva dell’associazionismo, sono stata catechista, ho lavorato su questo territorio a titolo gratuito".