Le fiamme divorano lo stabilimento balneare Antonio, ingenti i danni. È giallo sulle cause del rogo, non si esclude che dietro l’incendio ci sia la mano di qualcuno. In fiamme lo spazio esterno della concessione numero uno, di fronte allo stadio, sul lungomare Piermanni. A prendere fuoco sono state sedie, tavoli e bancali accatastati dalla parte della spiaggia: poi il calore e le fiamme hanno mandato in frantumi alcune delle vetrate e sono rimasti danneggiati anche gli interni del locale, in particolare il tetto e il sottotetto. Annerita tutta l’attrezzatura della cucina e impianto elettrico fuori uso. L’allarme è scattato ieri, all’alba, intorno alle 6.50, quando una signora che vive in un palazzo di fronte al lungomare si è accorta delle fiamme e ha chiamato i vigili del fuoco. L’incendio è divampato nel giro di un attimo, facendo alzare una colonna di fumo visibile da Civitanova Alta. Sul posto sono intervenuti i mezzi dei pompieri del distaccamento di via Aldo Moro, poco distante, e in supporto anche un mezzo dal comando di Macerata. Quando i pompieri sono arrivati le fiamme erano altissime. Nel giro di una decina di minuti il rogo è stato domato e sul posto sono arrivati i carabinieri della Compagnia di Civitanova, guidati dal comandante Angelo Chiantese, al lavoro per chiarire le cause del rogo.
Le fiamme sono divampate dalla parte centrale del gazebo esterno, coperto da una tettoia, facilmente infiammabile, che è andata completamente distrutta. Lì erano ammucchiati sedie, tavoli in legno, bancali e altro materiale, soprattutto attrezzatura per l’estate. Il calore ha mandato in frantumi le vetrate centrali e il fuoco ha raggiunto l’interno del locale, annerendo tutto il mobilio della cucina, le pareti e sciogliendo la plastica degli infissi. Danni per oltre 100mila euro, secondo una prima stima. Sul posto anche i proprietari della storica struttura sul lungomare, Andrea (consigliere comunale di maggioranza) e Antonio Ruffini, insieme a due dei giovani gestori del bar dal 2021, Marco Ascenzi e Giacomo Marcaccio, di Sant’Elpidio a Mare. "Mi hanno chiamato i carabinieri – ha raccontato Andrea Ruffini –. Le fiamme sono partite dall’esterno, la copertura è tutta da rifare. Dentro è tutto nero. Non avrei mai pensato che potesse succedere una cosa del genere, la nostra è una attività familiare, non abbiamo mai avuto problemi con nessuno. Non so cosa pensare. Il 31 dicembre c’era stata una cena, il giorno dopo ero passato e tutto era in ordine, la corrente staccata. Qualche notte fa qualcuno aveva provato ad entrare, forzando una porta dietro ma era scattato l’allarme ed era scappato. Ma non c’entra con quello che è accaduto". I carabinieri hanno preso le schede delle telecamere per analizzare i filmati e sono al vaglio anche le immagini immortalate dalle telecamere installate nelle vicinanze dello chalet. Non sarebbero state trovate tracce di innesco, ma non si esclude alcuna ipotesi al momento.