"Se non è una rivoluzione copernicana, poco ci manca. Certo è che da quando ho iniziato la mia attività professionale, ma anche quella istituzionale, ruolo e funzioni della farmacia sono cambiati in modo radicale: non più luogo dove professionisti dispensano "scatolette", ma vero e proprio punto di riferimento per il territorio". Luciano Diomedi, confermato di recente presidente dell’Ordine dei Farmacisti della provincia di Macerata, sottolinea così il profondo processo di trasformazione in atto. "Il punto di svolta – spiega – è stato il passaggio alla farmacia dei servizi, sperimentata tra il primo giugno 2023 e il 30 novembre di quest’anno, un "volto nuovo" frutto della riorganizzazione della struttura, che ha consentito una rimodulazione di servizi e prestazioni professionali da erogare ai cittadini". Certo, un momento molto importante è arrivato con la pandemia quando, per far fronte alla situazione, le farmacie sono state coinvolte nella vasta attività inerente alla vaccinazione, con un incremento dell’attività. Ma l’effetto propulsivo prodotto è continuato e ha portato a questo cambiamento. "Oggi – prosegue Diomedi – in provincia sono 53 (su poco più di cento) le farmacie dei servizi, e il numero è in continua crescita. Si tratta di realtà in cui, solo per citare quelli più importanti, sono garantiti telemedicina, Holter pressorio, Holter cardiaco, elettrocardiogramma, screening del colon retto. E, naturalmente, le vaccinazioni. Il dato, aggiornato a una settimana fa, dice che i vaccini somministrati nel 2024 nelle farmacie della provincia sono 6.800, un numero considerevole". Ci sono quelli antinfluenzali, quelli contro il Covid, ma anche altri. "Da quest’anno somministriamo anche il vaccino contro l’Herpes Zoster, il cosiddetto fuoco di Sant’Antonio, mentre l’anno prossimo garantiremo anche quelli contro il papilloma virus e lo pneumococco". Con questa trasformazione, si va incontro alle esigenze dei cittadini, soprattutto quelli più vulnerabili, i più fragili. "Il farmacista e la farmacia – afferma Diomedi – stanno di fatto diventando un punto di primo intervento, importante di per sé in ogni parte della provincia, ma soprattutto nelle aree rurali e interne, ancora segnate, tra l’altro, dagli effetti del terremoto". Si tratta di un processo in corso, che si arricchirà di nuove iniziative. "D’accordo con i vertici nazionali e, in particolare, con il presidente Andrea Mandelli – conclude Diomedi – stiamo "accompagnando" i farmacisti in questa trasformazione che, oltre a offrire servizi ai cittadini, vuole valorizzare la loro professionalità".
CronacaRivoluzione in farmacia: "Vaccini e screening, ora siamo un punto di primo intervento"