Nei guai per la rissa della scorsa settimana culminata con un accoltellamento ai giardini Diaz e per porto abusivo di armi, è stato individuato un ventenne tunisino, irregolare. Per lui scatta il decreto di espulsione. Nel corso dei controlli disposti dal ministero dell’Interno, con l’obiettivo di rintracciare cittadini extracomunitari clandestini, a Macerata gli accertamenti si sono concentrati nelle zone dei giardini Diaz e di Fontescodella. L’altroieri il personale della Questura ha rintracciato un tunisino di vent’anni, irregolare sul territorio nazionale e gravato da precedenti di polizia per i reati di rissa e porto abusivo di armi, che dopo le formalità di rito è stato messo a disposizione dell’Ufficio Immigrazione. Gli è stato notificato il decreto di espulsione emesso dal prefetto di Macerata Isabella Fusiello e il decreto di accompagnamento in frontiera emesso dal questore Gianpaolo Patruno che, dopo la convalida del giudice di pace di Macerata, è stato eseguito nella notte di ieri. Il giovane è stato accompagnato a Fiumicino ed imbarcato su un volo charter diretto a Tunisi con scorta. Il giovane era rimasto coinvolto nella rissa tra cittadini stranieri con accoltellamento avvenuta nella serata del 29 agosto nella zona dei giardini Diaz. Il tunisino, era entrato irregolarmente in Italia attraverso la frontiera di Lampedusa, aveva presentato istanza di protezione internazionale che era stata rigettata dalla Commissione di Trapani.
Nell’ambito dei controlli messi in campo dalla questura, sono stati denunciati due uomini che giravano in auto con due coltelli. L’altra notte, intorno alle 3, gli agenti della Volante, nei pressi dell’uscita della superstrada, hanno fermato per un controllo un’auto con a bordo quattro uomini. Già noti alle forze dell’ordine, i quattro, tutti italiani, hanno cominciato a mostrare segni di nervosismo. Sono stati subito controllati e perquisiti dagli agenti. Due di loro avevano nelle tasche dei pantaloni due coltelli, uno con una lama di 17 centimetri e l’altro di 22. Al termine dei controlli, sono stati denunciati in stato di libertà all’autorità giudiziaria per porto d’armi.