MARTA PALAZZINI
Cronaca

Rincari e scioperi inguaiano anche i ristoranti. "Costretti a ritoccare i prezzi dei menù"

Gli operatori: gli aumenti più consistenti per pane e olio, si salva solo la carne. Approvvigionamenti di pesce a singhiozzo per una settimana

Un cameriere al lavoro in un ristorante (foto d’archivio)

Macerata, 14 marzo 2022 - "Ci sono aumenti su tutti i prodotti per la ristorazione. E a causa dello sciopero dei pescherecci, facciamo sempre più fatica a trovare il pesce". I ristoranti della città sono travolti dai rincari del costo dell’energia, e di conseguenza, delle materie prime e dei prodotti alimentari. Tra gli operatori c’è chi ha deciso di cambiare il listino dei prezzi, anche se di poco, e chi invece ancora non ha aumentato il costo delle proprie portate. Da quanto riportano i titolari della ristorazione, è l’olio il prodotto più necessario alla loro attività, ma pure quello che ha avuto un aumento più sostanzioso. In questa situazione, si aggira anche lo spettro degli scioperi del settore dei trasporti, che porterebbe i fornitori a non riuscire ad approvvigionarsi dei prodotti; intanto, lo sciopero dei pescherecci in tutta la penisola (dopo una settimana di stop oggi si torna in mare) ha avuto le prime conseguenze anche per i ristoranti maceratesi.

"I nostri fornitori ci hanno comunicato che ci saranno aumenti del 5/10 per cento sui prodotti – spiega Letizia Carducci dell’Osteria dei fiori –. Considerando anche l’aumento del costo dell’energia, sarà da valutare il listino dei prezzi dei nostri menù, ma non mi sembra questo il momento, non lo ritengo nemmeno strategico. Sono considerazioni che faremo nella prossima stagione e vedremo se riusciremo a contenere i prezzi: più che altro speriamo che questa situazioni non porti un’altra contrazione dei consumi, perché gli aumenti ci sono anche per tutti gli altri. L’aumento meno rilevante c’è stato sulla carne". Un parere confermato da Mattia Baldoni dell’Osteria Agnese. "Il settore meno toccato sembra quello della carne – riporta –. L’olio, che è un elemento necessario e fondamentale per noi è aumentato più di tutti, così come il prezzo del pane, che è raddoppiato: prima spendevo sui 12/13 euro al giorno, ora se ne spendono almeno venti. I fornitori hanno detto che fanno più difficoltà a trovare le materie prime e che potrebbero esserci difficoltà anche per noi prossimamente. Abbiamo dovuto aumentare di poco i prezzi".

"Rincari su pasta, carne, olio: ho dovuto per forza cambiare il listino dei prezzi, purtroppo – aggiunge Andrea Ciccioli de La volpe e l’uva –. Poi quando ci saranno gli scioperi dei trasporti non so come faremo, i fornitori dicono che ci saranno problemi. Le bollette poi sono aumentate dall’autunno: l’unico modo per recuperare qualcosa è quello di aumentare i prezzi, ma c’è il rischio che i clienti non tornino perché gli aumenti ci sono anche per loro, per tutti". "A San Benedetto hanno pescato nonostante lo sciopero, per questo ancora riceviamo le consegne del pesce – dichiara Marco Cecchetti del ristorante Basquiat Bistrot –. Ma i fornitori dicono che i prodotti cominciano a scarseggiare: ad esempio, con il mercato di Civitanova chiuso, la scorsa settimana non abbiamo ricevuto le vongole, ma stiamo lavorando perché ci riforniamo anche da altri porti. Il rischio è che d’estate, quando normalmente il prezzo del pesce aumenta, ci sarà un ulteriore rincaro. Gli altri prodotti sono aumentati in media del 15/20%, solo l’olio di semi è passato da 1.40 a 4 euro al litro".