"Chiediamo la verità. Ma non voglio crearmi alcuna illusione perché dopo le altre due sentenze, ho difficoltà a fidarmi ancora della giustizia". Così la piorachese Paola Ferretti, mamma di Emanuele Bonifazi, dopo che ieri in Corte di Cassazione è partito l’ultimo atto del processo per la tragedia di Rigopiano, dove il il 18 gennaio 2017 persero la vita 29 persone sotto a una valanga. Presenti in aula a Roma diversi familiari delle persone scomparse. Il sostituto procuratore generale della Corte di Cassazione, Giuseppe Riccardi, nel corso della sua requisitoria di fronte alla sesta sezione penale presieduta da Giorgio Fidelbo, ha chiesto l’annullamento delle assoluzioni e quindi un nuovo processo per sei persone che all’epoca ricoprivano funzioni dirigenziali nell’ambito della Regione Abruzzo. Chiesto inoltre un appello bis per l’allora prefetto di Pescara, per valutare altre accuse. Oggi invece verrà data la parola alle difese degli imputati, in seguito dovrebbe arrivare l’attesa sentenza. La Cassazione dovrà decidere se confermare le 8 condanne e le 22 assoluzioni decise in Corte d’Appello, chiudendo così il processo, o se riaprire il percorso giudiziario. "Io non sono intervenuto – ha detto l’avvocato Alessandro Casoni – , ho fatto solamente ciò che come parte civile non ricorrente in Cassazione avevo deciso di fare, dunque ho depositato il foglio di conclusioni chiedendo l’accoglimento del ricorso della Procura Generale dell’Aquila. C’è stata un’ampissima redazione da parte dei giudici di Cassazione che hanno illustrato tutti i ricorsi sia della Procura Generale dell’Aquila sia degli imputati che sono condannati e che sono ricorsi in Cassazione per ottenere un’assoluzione. Riprenderemo oggi con le difese degli imputati condannati, ieri hanno parlato solo in due che sono i difensori dei dirigenti regionali condannati. Forse in serata arriverà la sentenza". "La nostra unica aspettativa è che venga fatta giustizia – ha dichiarato Paola Ferretti, mamma di Emanuele Bonifazi, 31enne di Pioraco addetto alla receptionist dell’hotel travolto dalla valanga –, che emerga tutta la verità. A nostro avviso mancano tanti tasselli e speriamo che vengano rivalutate le posizioni di alcuni imputati della Regione e della Prefettura che sono stati assolti. Personalmente non voglio crearmi alcuna illusione perché dopo le altre due sentenze, ho difficoltà a fidarmi ancora della giustizia. Per l’ex prefetto ci aspettiamo qualche accusa in più oltre all’omissione di atti d’ufficio e falso, ma non soltanto per lui, anche per altri della Prefettura.
La procura de L’Aquila ha richiesto l’annullamento con revisione di alcune assoluzioni. Soltanto coinvolgendo tutti i responsabili potremo dire di aver dato giustizia alle 29 vittime di una strage che si poteva e si doveva evitare". Oltre a Bonifazi, a Rigopiano perse la vita anche un altro maceratese, il pilota di Castelraimondo Marco Tanda".