REDAZIONE MACERATA

Rigopiano, i legali delle famiglie: "Non cerchiamo altri responsabili"

Intervengono dopo la diffusione delle motivazioni legate alla sentenza della Cassazione "Lavoriamo ancora per la verità".

I soccorsi arrivati all’hotel

I soccorsi arrivati all’hotel

Il 18 gennaio del 2017 una valanga travolse l’Hotel Rigopiano spezzando 29 vite, tra cui quelle di due maceratesi: Emanuele Bonifazi, 31 anni, di Pioraco, receptionist del resort e Marco Tanda, 25 anni, di Castelraimondo, pilota Ryanair. Pochi giorni fa sono state pubblicate le motivazioni della sentenza della Cassazione che risale al 3 dicembre. Adesso, Alessandro Casoni, Wania della Vigna e Rosanna Polini, difensori di alcune parti civili, hanno diffuso una nota per puntualizzare alcune notizie. "I familiari delle vittime – spiegano i legali – ci hanno posto molte domande dopo la diffusione di quelle notizie, che obiettivamente non possiamo ritenere corrispondenti al vero rispetto al contenuto della sentenza".

Gli avvocati difensori hanno poi sottolineato che "la sentenza della Cassazione censurando le pronunce dei giudici precedenti, focalizzatisi soltanto sull’emergenza, anziché sulla prevenzione, ha pienamente confermato la validità delle indagini svolte, ribadendo un principio fondamentale: la tragedia di Rigopiano poteva essere evitata. Il tutto sintetizzato nella mancata predisposizione della Carta di localizzazione dei pericoli da valanga (Clpv). Il contenuto della sentenza ha evidenziato le criticità nella gestione della viabilità provinciale. Riteniamo fondamentale perseguire l’accertamento della verità dei fatti e comprendere le cause che hanno portato al decesso di dipendenti e ospiti dell’Hotel. Tuttavia, respingiamo fermamente ogni forma di allarmismo indiscriminato, così come la ricerca di ulteriori soggetti responsabili estranei al processo, non contemplati nei capi d’imputazione della pubblica accusa, poiché, come parti civili, soltanto con essi ci si può regolare nel processo penale". Il procedimento giudiziario ora proseguirà con l’appello bis che si terrà a Perugia, e potenzialmente poi, con un altro ricorso in Cassazione.

Lisa Grelloni

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