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Rigopiano, attesa infinita: "Tante posizioni al vaglio"

L’avvocato Casoni è parte civile nel processo sulla tragedia del 18 gennaio 2017. Per una valanga morirono 29 persone, tra cui Emanuele Bonifazi e Marco Tanda.

L’avvocato Alessandro Casoni

L’avvocato Alessandro Casoni

"Speravamo che l’udienza finisse un po’ prima, cosicché la corte andasse subito in camera di consiglio e magari in tardissima serata, anche ridosso della mezzanotte, fosse letto il dispositivo. E invece il presidente alle 18, appena terminato l’ultimo intervento di un difensore, ha dichiarato che la corte preferiva prendersi qualche giorno viste le tante argomentazioni in un caso così difficile e drammatico, chiudendo con un “ci vediamo il 3 dicembre“. Credo sia comprensibile". Queste le parole dell’avvocato Alessandro Casoni, che assiste le parti civili Paola Ferretti ed Egidio Bonifazi, genitori di Emanuele, il 31enne di Pioraco, receptionist dell’hotel Rigopiano morto nella strage del 18 gennaio 2017. Con lui anche il 25enne Marco Tanda, pilota di Castelraiondo, e altre 27 persone.

La decisione della Cassazione era attesa giovedì, dopo le arringhe dei difensori degli imputati. Invece è slittata al 3 l’udienza in cui si saprà se saranno confermate le 8 condanne e 22 assoluzioni decise in secondo grado, oppure se dovrà esserci un appello bis. In particolare, la procura ha chiesto un nuovo processo per l’ex prefetto Francesco Provolo, condannato a 1 anno e 8 mesi per rifiuto di atti d’ufficio e falso, per valutare anche le accuse di concorso in omicidio colposo, in lesioni colpose e in depistaggio, per le quali è stato assolto in appello. Il procuratore ha chiesto, inoltre, l’annullamento delle assoluzioni di sei persone, rappresentanti dell’autorità regionali di protezione civile dell’Abruzzo, e la conferma delle condanne di due dirigenti della Provincia (a tre anni e quattro mesi), dell’ex gestore dell’hotel (sei mesi), dell’allora sindaco di Farindola e del tecnico del Comune (due anni e otto mesi per entrambi).

"La decisione è delicatissima – ha detto l’avvocato di parte civile Alessandro Casoni –. In Cassazione il processo non è sui comportamenti delle persone, la Corte valuta esclusivamente i profili di legittimità della decisione d’appello. Quindi è un processo alla sentenza d’appello, un esame delicato sui vari orientamenti giurisprudenziali e sul rispetto delle norme. Con tanti imputati e 29 vittime, ci sono tante posizioni da valutare, penso che qualche giorno in più possa servire, benché i giudici si siano già studiati i ricorsi, notificati da mesi ma comunque elefantiaci. È normale che ci sia un po’ più di attenzione".

Lisa Grelloni