REDAZIONE MACERATA

Ricercatori a caccia di reperti archeologici

In campo il centro "École française de Rome", i cantieri hanno interessato aree rurali in aperta campagna lungo due strade provinciali

Ricercatori a caccia di reperti archeologici

Esperti dell’École francaise de Rome a caccia di reperti archeologici per raccontare la storia del territorio. È quanto avviene nelle campagne di San Severino. L’École française de Rome, centro di ricerca che si occupa di promuovere attività didattiche e indagini archeologiche per committenze pubbliche, ha condotto una nuova campagna di indagini per conto della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle province di Ascoli, Fermo e Macerata nelle località di Stigliano e Chigiano. "I cantieri hanno interessato aree rurali in aperta campagna lungo la strada provinciale 2 e lungo la strada provinciale 148 – spiega l’amministrazione comunale –. I saggi fanno seguito ai ricchi ritrovamenti e agli studi condotti nell’800 da Domenico Pascucci, medico appassionato e romantico pioniere dell’archeologia settempedana, grazie ai quali oggi la città di San Severino può vantare una straordinaria collezione del periodo paleolitico, neolitico ed eneolitico. Il Comune ha fornito un supporto essenziale agli studiosi in termini di reperimento di documentazioni bibliografiche e ha garantito il necessario apparato logistico utile alla campagna di indagini". D’altronde il territorio è ricco di storia. Basti pensare che nel febbraio 2022 durante gli scavi per la realizzazione di un supermercato a San Severino era riaffiorata una necropoli romana del secondo secolo dopo Cristo, con quattordici sepolture disposte lungo i margini meridionali della strada Prolaquense (oggi strada Provinciale) che collegava Nocera Umbra ad Ancona. Le indagini in quel caso erano state condotte dalla ditta specializzata ArcheoLab di Macerata, sotto la direzione scientifica di Tommaso Casci Ceccacci della Soprintendenza per le province di Ancona e Pesaro e Urbino. Nello spazio funerario, erano stati scoperti scheletri per la maggior parte femminili, uno specchio in bronzo e poi abiti e oggetti da lavoro, anche maschili.