"I nostri bimbi costretti a passare otto ore in classe senza uscire. Chiediamo la riapertura immediata degli spazi esterni". È il succo di una nota affidata alle nostre colonne da parte di un gruppo di genitori della scuola d’infanzia di via Dei Mille, polo scolastico con sezioni ad indirizzo didattico differenziato Montessori, facente parte dell’Istituto comprensivo di via Ugo Bassi. Gli autori del comunicato, madri e padri che rappresentano 3 su 6 delle sezioni presenti nella scuola, chiedono a gran voce al dirigente scolastico Maurizio Armandini di riaprire il cortile esterno, dopo che un incidente avvenuto il 7 ottobre ne aveva predisposto la chiusura. In quell’occasione, un bambino aveva parzialmente ingerito un fungo cresciuto nel giardino ed era stato portato all’ospedale per accertamenti.
Tuttavia era emerso che la pianta, anche se non commestibile, non era nociva e così non vi erano state conseguenze per la salute del piccolo, "anche grazie all’intervento tempestivo delle insegnanti", sottolineano i genitori.
"Da quel giorno – proseguono – è stato chiuso l’accesso al giardino, vietando l’attività esterna fino a data indefinita. Lo abbiamo saputo giorni dopo dai bambini. Ad oggi, dal dirigente scolastico, sono arrivate solo comunicazioni informali e non chiare sulle motivazioni della chiusura e una proposta di cementificazione dell’area verde di via dei Mille. Ci aspettiamo che il tema sicurezza venga affrontato sulla base di analisi razionali e approfondite". Padri e madri, pur consapevoli dei pericoli dovuti dall’assunzione di un fungo nocivo, si augurano che i piccoli possano tornare ad intrattenersi nel verde. "Attraverso un calcolo – è la motivazione addotta -, effettuato basandoci su una stima per difetto del numero di esposizioni al pericolo negli ultimi dieci anni, risulta che la percentuale di rischio associata ai funghi è dello 0.00001% per i bambini di via dei Mille".
Da qui, la conclusione: "Tutti gli alunni sono esposti ad un’infinità di altri rischi e con simili percentuali all’interno delle scuole. Crediamo che i bambini vadano educati agli inevitabili rischi che possono incontrare in natura. Altri istituti della zona, in casi analoghi, hanno scelto di mantenere l’accesso all’esterno ricorrendo a manutenzione e monitoraggio costante della situazione". Quindi, l’annuncio di una battaglia legale se non verrà soddisfatta la richiesta "entro pochi giorni".
Francesco Rossetti