FRANCO VEROLI
Cronaca

Rete per malati oncologici: "Assistenza a domicilio"

I numeri del progetto di Ast e Iom: 57 pazienti in carico solo a Macerata. La direttrice sanitaria Corsi: "La persona è seguita a casa in modo continuativo".

I numeri del progetto di Ast e Iom: 57 pazienti in carico solo a Macerata. La direttrice sanitaria Corsi: "La persona è seguita a casa in modo continuativo".

I numeri del progetto di Ast e Iom: 57 pazienti in carico solo a Macerata. La direttrice sanitaria Corsi: "La persona è seguita a casa in modo continuativo".

"I risultati parlano chiaro. È una collaborazione che funziona, a vantaggio dei pazienti, delle famiglie e dell’intero sistema sanitario". A quasi due anni dall’accordo tra Ast (allora Area Vasta 3) e Istituto oncologico marchigiano (Iom) per ampliare l’assistenza ai malati oncologici, la direttrice sanitaria Daniela Corsi traccia un primo bilancio. "I numeri più recenti, quelli riferiti al periodo che va da gennaio al 4 giugno 2024 – sottolinea – dicono che il servizio Ado Iom Macerata ha seguito ben 109 pazienti: 57 a Macerata, 19 a San Severino, 11 a Corridonia, 10 a Treia, 3 ad Appignano, 2 a Montecassiano, 2 a Petriolo, 2 a Treia, uno a Mogliano, uno a Morrovalle, uno a Pollenza".

Un numero importante. Non si tratta, però, solo di quantità, ma anche – e soprattutto - di qualità. "Questo servizio – specifica la Corsi – è aggiuntivo all’Adi, l’assistenza domiciliare classica, e porta con sé i correlati aspetti specifici, perché è un intervento individualizzato, multidisciplinare e anche con un supporto psicologico esteso, poiché la presa in carico del paziente comporta anche quella dei familiari". Naturalmente quando si raggiungono risultati così significativi il "segreto" sta tutto in un eccellente lavoro di squadra: medici di base referenti del servizio sul territorio, in collaborazione con il reparto di Oncologia dell’ospedale di Macerata, diretto da Nicola Battelli, i professionisti dello Iom, e il personale infermieristico messo a disposizione dall’Ast. "In questo modo il paziente oncologico è assistito a casa in modo continuativo. Grazie allo Iom, in particolare alla sua direttrice, Maria Luisa Quaglieri (nella foto), abbiamo perfezionato una rete a sostegno dei malati oncologici in gran parte del territorio dell’Ast, tenuto anche conto del fatto che l’area di Civitanova può contare da anni sull’attività dei volontari dell’Ant". Tra l’altro, un sistema così organizzato evita ai malati faticosi ricorsi al pronto soccorso, visto che le loro condizioni sono valutate "sul campo" da professionisti specializzati, i quali decidono quale sia la cosa migliore da fare in caso di aggravamento o eventi particolari. "Il riscontro delle famiglie è decisamente positivo – conclude la Corsi – e questo è senza dubbio l’indicatore più importante, che ci conforta nello sforzo fatto e in quello che tutti gli operatori, di cui andiamo orgogliosi, continuano quotidianamente a compiere".