FRANCO VEROLI
Cronaca

“Macerata, va riaperto il reparto di Malattie infettive”

Il consigliere regionale del Pd, Romano Carancini, dopo l’appello del consigliere Giordano Ripa seguito al contagio da Dengue: “L’Unità è presente in tutti i capoluoghi e ora c’è l’occasione per riaprirla”

Romano Carancini, consigliere regionale del Partito democratico (foto Calavita)

Romano Carancini, consigliere regionale del Partito democratico (foto Calavita)

Macerata, 14 ottobre 2024 – “Accolgo e mi faccio carico dell’appello lanciato dal consigliere Giordano Ripa affinché anche Macerata abbia un suo reparto di Malattie infettive”. Così Romano Carancini, consigliere regionale del Pd ed ex sindaco di Macerata dopo l’appello del consigliere comunale. Il caso si è riaperto dopo che il ragazzo colpito dalla Dengue è stato trasferito a Fermo, poiché a Macerata non c’è più un reparto di malattie infettive.

“Due anni fa – prosegue – la direzione dell’allora Area Vasta, anche in relazione al ruolo svolto dalla palazzina in cui una volta si trovava il reparto nel corso della pandemia Covid, aveva auspicato una scelta in questa direzione. Ebbene ora c’è l’occasione per concretizzarla. È in fase di redazione, infatti, l’Atto aziendale dell’Ast 3 di Macerata, cioè il documento di programmazione e riferimento per l’organizzazione della sanità nella nostra provincia. Serve un atto di coraggio: bisogna prevedere anche per Macerata un reparto di malattie infettive, presente in tutte e quattro le altre Ast”.

Il riferimento di Carancini alla pandemia non è da sottovalutare, visto che la palazzina, che era chiusa, è stata riaperta in quella occasione, anche perché gli ospedali di Camerino e Civitanova erano diventati ospedali Covid. In quel periodo sono stati ricoverati, complessivamente 600 pazienti, e non a caso il responsabile di malattie infettive di Macerata, Alessandro Chiodera, dichiarò al nostro giornale: “Questa pandemia ha evidenziato quanto sia importante avere una struttura dedicata alle sole malattie infettive, com’era questa palazzina fino al 2014: un centro di riferimento provinciale – e non solo – per la gestione dell’Aids, ma anche per epatite virale, meningite, tubercolosi”.