Non sarà più rimesso al suo vecchio posto, in via Primo Luglio, lo striscione che invocava verità per Giulio Regeni, il giovane dottorando italiano rapito e ucciso in Egitto nel 2016. Lo ha deciso a maggioranza l’altra sera il consiglio comunale al termine di una mozione, presentata dalla civica "Recanati Insieme" dell’ex sindaco Bravi e dal Pd, con la quale si sollecitava il ripristino immediato dell’affissione dello striscione giallo di Amnesty International, rimosso senza preavviso dal Comune nell’ottobre scorso.
L’altra sera, come era prevedibile, è venuto fuori uno scontro politico, tanto più marcato perché risolto a colpi di maggioranza. I fatti. Nel febbraio 2020 l’amministrazione comunale di Recanati, su proposta del gruppo "Recanati Insieme", aveva deciso di esporre lo striscione all’ingresso di via Primo Luglio come simbolo della lotta per la verità sulla morte di Regeni. A metà ottobre, nell’ambito della campagna di pulizia delle mura cittadine, lo striscione era stato rimosso senza preavviso e non erano chiare le modalità di conservazione dello stesso.
Il sindaco, nella sua replica, ha chiarito che lo striscione era stato rimosso per danni al supporto e al telo durante la pulizia delle mura cittadine e che lo stesso non era di proprietà comunale, per cui era stato conservato nel magazzino comunale in attesa che i legittimi proprietari decidessero cosa farne. Inoltre, il sindaco ha annunciato un ampio intervento di pulizia e messa in sicurezza delle mura sforzesche cittadine, incluso un progetto di recupero delle stesse, sotto la supervisione e con il permesso della Sovrintendenza, sottolineando infine che per regolamento neanche le affissioni simboliche sono consentite fuori dagli spazi previsti.
Critico il consigliere Bravi che ha accusato l’amministrazione di aver agito "in modo furtivo" nel rimuovere lo striscione, senza informare adeguatamente la città e i suoi legittimi proprietari. Ha criticato la gestione della questione ritenendola una mossa politica più che una decisione basata su necessità pratiche, come la pulizia delle mura. A favore della mozione è intervenuto il suo collega di gruppo, Stefano Petrella, mentre contro alla mozione si è espresso Romano Frenquelli della lista civica di maggioranza "In Comune", ritenendo un grave errore creare un precedente come quello di utilizzare, anche se per buone cause, le mura cittadine come luoghi di affissioni di striscioni o manifesti.
Certo che la questione, vissuta dalla minoranza come un affronto al giovane Regeni e alla causa di giustizia che incarna, avrà un eco ulteriore anche fuori dalle mura della città. Alla fine della discussione, la mozione è stata messa ai voti e respinta a maggioranza.
Asterio Tubaldi