Giacomo Filippi: smaltita la delusione dell’esordio e su cosa avete lavorato in settimana?
"La ripresa è stata dedicata soprattutto a cercare di capire cosa sia scattato nella testa dei giocatori in conseguenza dei tanti e pesanti episodi negativi che ci sono stati contro la Fermana. Poi ci siamo dedicati agli aspetti fisici e tecnici, e ora allo studio dell’avversario".
La Samb è tra le grandissime favorite per la vittoria finale. Tra i vari Kerjota, Battista, D’Eramo ed Eusepi c’è l’imbarazzo della scelta per capire davvero su chi riporre le maggiori attenzioni.
"Il loro organico è fortissimo: hanno due squadre in una. Credo però sia determinante entrare in campo con la mentalità giusta. Giocheremo in un ambiente bello, stimolante, presumibilmente con un gran pubblico e noi dobbiamo farci trovare pronti per battagliare come si deve".
Soprattutto cercando di non farsi condizionare da eventuali circostanze sfavorevoli.
"Esatto. Contro la Fermana ci siamo abbattuti e disuniti dopo l’espulsione di Marchegiani: non dovevamo accusare il colpo in questo modo. Dispiace perché da inizio stagione lavoriamo anche su queste contingenze che possono capitare e non devono costituire un alibi".
Come ovvierà al forfait, pesantissimo, di Sbaffo, forse il protagonista più atteso?
"Nel corso della mia carriera non mi sono mai concentrato sugli assenti, anche se il nostro capitano è determinante. Mi bastano quelli che ci sono che, tra l’altro, hanno tutti le potenzialità per non farlo rimpiangere".
Tornano, dopo la squalifica, Raparo e Manfredi.
"Elementi importanti, ma è fondamentale che tutta la rosa sta lavorando bene, consapevole dello spessore della Samb ma anche delle proprie forze".
D’altronde partite come queste, a livello di stimoli, si preparano davvero da sole senza la necessità di ulteriori… pungoli o esortazioni. Dopo i disastri di Cortese di Bologna, l’arbitro incaricato di dirigere questo derby è Alessio Amadei di Terni che, in categoria, ha quasi una trentina di gare alle spalle con il "contorno" di otto espulsioni. Reggerà alle pressioni di uno stadio ribollente di tifo come il Riviera?
Andrea Verdolini