
I ragazzini in fuga dopo il raid all’interno delle palazzine Erap di via Proietti a Tolentino, inagibili e chiuse dal 2016
Ancora intrusi nelle case popolari di via Proietti, a Tolentino, inagibili dal terremoto 2016. Questa volta si sarebbe trattato di una ragazzata. Giovedì sera ignoti si sono introdotti nelle palazzine: qualche residente dei condomini vicini ha immortalato la loro presenza con video e foto, allertando le forze dell’ordine e gli ex inquilini, che hanno lasciato gli appartamenti quasi nove anni fa. Torce e luci dei telefonini su e giù per le scale fino al secondo piano, e poi la fuga. All’arrivo dei carabinieri, i ragazzini se ne erano già andati.
"Forse era una bravata – dice Annamaria Gentili, che viveva in una delle case visitate –, anche perché non c’è più niente da portare via. Ma fa male lo stesso. In questi anni sono entrate persone che ci hanno dormito, mangiato, fatto bisogni, sfasciato tutto, mandato in frantumi i ricordi di una vita". Lo stabile è stato scenario di bivacchi, furti, vandali, sciacalli, piccioni. A febbraio l’Erap, proprietario dell’immobile, aveva effettuato un sopralluogo con i tecnici comunali; era stato deciso di sigillare ogni accesso ed erano iniziati i lavori di messa in sicurezza. Ma l’intervento era stato stoppato per permettere, ai pochi che non lo avevano ancora fatto, di finire di sgomberare.
Il presidente del comitato di quartiere Repubblica, Mauro Gesuelli, ha spiegato che l’intervento di pulizia e chiusura dovrebbe ripartire. "Ma perché invece di mettere le tavole di legno – si chiede Gentili – non buttano giù l’edificio, dato che deve essere demolito? Mettere i sigilli non è la soluzione per il degrado e ci fa pensare che per l’abbattimento bisognerà aspettare ancora molto". "Succede quasi tutte le sere nelle case Erap" aggiungono Michela Farabolini e Catia Fianchini, che abitano in un palazzo vicino. "Ho aperto la finestra per raccogliere i panni – racconta quest’ultima – e ho visto la scena. Un altro residente ha contattato i carabinieri. Se possono entrare i ragazzini, può entrare chiunque. E così è stato in questi anni: un via vai, degrado e mancanza di sicurezza, tra erba alta, puzza di fogna, rifiuti ed escrementi. È anche una questione di igiene. Speriamo che a maggio almeno siano messi i sigilli; tra l’altro il legno per sbarrare le porte è stato lasciato fuori e si sta rovinando". "Un sabato, mentre rientravo dopo essere andata a prendere mia figlia in discoteca – conclude Farabolini –, mi sono accorta che delle persone stava entrando. Tutta la zona risente di questo degrado".
Lucia Gentili