È stato denunciato il piromane autore degli incendi dolosi che hanno interessato il territorio di Monte San Giusto negli ultimi due mesi. Il primo episodio risale all’11 giugno, nell’androne di un palazzo del centro. Le cause, in assenza di inneschi, erano state attribuite a un possibile malfunzionamento dei contatori dell’energia elettrica. Poi il secondo incendio, nella notte del 21 giugno, all’interno di una casa disabitata in via Macerata. A quel punto non ci sono stati dubbi sulla natura dolosa delle fiamme pur in assenza di inneschi evidenti. Il sospetto che il tutto fosse opera di un piromane che si stava divertendo a mettere a rischio l’incolumità delle persone è diventato certezza quando durante la notte del 10 luglio, in un lasso di tempo molto breve, i vigili del fuoco e le pattuglie dei carabinieri della Stazione di Monte San Giusto e del Nucleo Radiomobile di Macerata sono intervenuti per tre incendi sviluppatisi in tre diverse vie del centro, vicine tra loro. Nel primo caso era stato incendiato un cassonetto dell’immondizia le cui fiamme avevano lambito e provocato danni alla facciata dell’edificio che si trovava lì vicino; il secondo incendio interessava il motore di alimentazione della cella frigorifera, messa fuori uso, di un negozio di frutta e verdura mentre l’ultimo aveva interessato nuovamente un bidone della spazzatura all’esterno della filiale della banca Intesa. A seguito di tutto ciò, i carabinieri hanno avviato un’intensa attività investigativa, attraverso l’acquisizione delle immagini dai sistemi di videosorveglianza pubblica e privata e grazie ai filmati è stato possibile rilevare la puntuale presenza, nei luoghi degli incendi, di un giovane del luogo. Nel frattempo il soggetto ha colpito di nuovo, nelle prime ore del mattino del 16 luglio, dando fuoco a una porzione di parco pubblico e subito dopo a un raccoglitore di indumenti usati. Non contento, il mattino successivo il piromane ha deciso di alzare l’asticella puntando un distributore di carburanti, non attivo da novembre: sono stati dati alle fiamme un tombino di raccolta dei cavi elettrici e una bandierina pubblicitaria. I carabinieri hanno quindi chiuso il cerchio risalendo a un 30enne del posto con piccoli precedenti, nei confronti del quale la Procura di Macerata ha emesso un decreto di perquisizione finalizzato ad acquisire ulteriori elementi di prova. I militari si sono presentati a casa sua rinvenendo alcuni oggetti usati per compiere i reati. Una volta in caserma il giovane ha ammesso le proprie colpe.
Gaia Gennaretti