FRANCO VEROLI
Cronaca

Radiologi spostati a Camerino. Arriva la condanna per l’Ast: "Comportamento antisindacale"

Il tribunale del lavoro dà ragione ai medici, l’azienda dovrà pagare una parte delle spese di lite. Moretti (Cimo): "Riconosciute le nostre ragioni. Su turni e Atto aziendale vogliamo essere informati".

Accogliendo, sia pure parzialmente, il ricorso presentato dal Coordinamento italiano medici ospedalieri (Cimo), il giudice del lavoro del tribunale di Macerata, con propria ordinanza, ha riconosciuto che l’Ast ha tenuto un comportamento antisindacale. Precisamente, ha ordinato all’Ast la cessazione del comportamento antisindacale e la rimozione degli effetti dello stesso, condannandola al pagamento di metà delle spese di lite in favore del Cimo Marche, metà liquidata in 1.500 euro per compenso professionale, oltre al rimborso forfettario delle spese generali, compensando tra le parti la residua metà (la somma complessiva da corrispondere al Cimo è di 2.188,68 euro).

Disposto il pagamento, l’Ast assicura che l’esecuzione dell’ordinanza per quel che riguarda la fine della condotta tenuta fino ad ora, "sarà assicurata dalla competente Unità operativa complessa Gestione risorse umane". Il sindacato aveva contestato alcuni ordini di servizio e turni di lavoro con cui l’Ast, alla fine dello scorso novembre, aveva deciso che due dirigenti radiologi, in servizio a Civitanova e Macerata, dovessero prestare servizio, dal primo al 31 dicembre, nell’ospedale di Camerino – San Severino. Provvedimento contestato dal Cimo, il cui presidente regionale, Luciano Moretti, oltre a scrivere ai vertici dell’Ast di Macerata, a quelli della Regione e al prefetto, si era anche rivolto al giudice.

"Siamo soddisfatti di questo pronunciamento che ha riconosciuto le nostre ragioni – afferma Moretti –. Ma resta il fatto che non è la prima volta che succede una cosa del genere. L’Ast, che è dovuta tornare sui suoi passi, spesso non fornisce al sindacato l’informazione preventiva, prevista dal contratto. E questo complica le cose. Se ci si parla e si confronta prima, le cose possono andare diversamente". Il presidente del Cimo, però, teme che non finisca qui. "Sappiamo indirettamente – prosegue – visto che ufficialmente non ci è stato comunicato nulla, che in relazione a certi spostamenti del personale, con pagamento di prestazioni aggiuntive, si starebbe preparando una sorta di documento o regolamento che prevede una soluzione incentrata su turni a rotazione. Se così è, sarebbe bene parlarne subito, altrimenti c’è il rischio di non capirsi".

Stessa cosa, secondo Moretti, per l’Atto aziendale. "Ci dicono che quello predisposto dall’ex direttore Ricci è stato cambiato, ma noi non ne siamo stati messi a conoscenza. Chiediamo il rispetto dei principi di partecipazione e informazione".