"Le Marche sono una regione molto sensibile alla donazione di sangue: negli ultimi anni non solo è stata sempre garantita l’autosufficienza, ma siamo anche riusciti ad aiutare regioni in difficoltà". E’ quanto sottolineato, numeri alla mano, dall’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini: "Siamo ben al di sopra della soglia di raccolta per garantire l’autosufficienza: abbiamo raggiunto 50,8 unità per 1000 abitanti nel 2022 (nel 2021, 51 unità1000 abitanti) quando la soglia è individuata in 40 unità per 1000 abitanti. Siamo anche al secondo posto in Italia per la quantità di plasma inviato per la trasformazione in farmaci plasmaderivati e ci manteniamo tra le Regioni ’Benchmark’ che hanno registrato i più elevati indici di produzione di globuli rossi e di conferimento plasma".
In questo contesto, i due centri trasfusionali dell’Ast di Macerata (Macerata e Civitanova), spiccano per le loro capacità di raccolta: dal primo gennaio al 22 settembre 2023, sono già state donate 10.832 unità (sacche) di sangue intero (6.092 a Macerata e 4.740 a Civitanova), mentre sono ben oltre 3mila quelle di plasma. Complessivamente si viaggia oltre le mille unità al mese (a volte anche di più), grazie ad un sistema consolidato. La raccolta del sangue, oltre che attraverso i donatori che si presentano all’ambulatorio in ospedale, avviene in collaborazione con l’Avis. Ogni mese vengono fatte più di 30 uscite, una al giorno o anche di più: un medico e un infermiere si spostano sul territorio per raccogliere sangue e garantirne la disponibilità. Ed è per questo che ci sono scorte sufficienti anche per far fronte a situazioni di emergenza.
"Risultati eccellenti, nonostante – ammette Saltamartini – si sia dovuta affrontare, come nel resto d’Italia, la carenza del personale sanitario, soprattutto medico, operante nei Servizi Trasfusionali e, ancora più, nelle Unità di raccolta gestite dall’Associazione di volontariato del sangue, che ha costretto a rivedere l’organizzazione e la programmazione della raccolta".
Il sistema trasfusionale delle Marche è una vera e propria rete, con modello "hub and spoke", e aree territoriali che hanno permesso di realizzare l’autosufficienza, la sicurezza dei donatori e dei pazienti, equità del trattamento. "C’è una sinergia totale e unica tra la componente sanitaria e quella associativa dell’Avis, che raccoglie la quasi totalità delle donazioni, oltre che con la Fratres", evidenzia l’assessore. E’ stato organizzato un monitoraggio periodico e sistematico della raccolta e dei consumi e sono stati adottati metodi e strumenti innovativi e più efficaci per garantire l’appropriatezza della gestione della risorsa sangue, come ribadito da Giovanna Salvoni, responsabile del Centro Regionale Sangue. Inoltre, secondo la direttrice Giuseppina Siracusa, il Dirmt (Dipartimento interaziendale regionale di medicina trasfusionale) ha istituito tavoli tecnici per implementare linee di indirizzo aggiornate all’utilizzo di sangue, plasma e piastrine. Queste scelte, unite alla generosità dei donatori, hanno permesso non solo di mantenere l’autosufficienza ma anche di inviare 2mila sacche di sangue (delle oltre 60mila raccolte ad oggi quest’anno) alle regioni in difficoltà.