C’era un problema di sicurezza per un quadro elettrico comune per due attività separate: la sala cinematografica Gigli e l’Extra di Sabbatini, e nessuno se n’era accorto fino all’altro ieri. Ecco perché la sala Gigli non ha riaperto il primo ottobre: si tratta, infatti, di una condizione senza la quale non è possibile avere la necessaria agibilità di sicurezza per il pubblico spettacolo, come ribadito dalla commissione specifica.
"Il dirigente dell’ufficio tecnico ha già incaricato un professionista di redigere il progetto per rendere autonomo e sicuro l’impianto elettrico della sala cinematografica – precisa l’assessore alla cultura Ettore Pelati – e i lavori saranno realizzati con il personale comunale, ma saranno necessari almeno 30 giorni di tempo per risolvere la questione. Quindi nessuna volontà da parte nostra di non riprendere l’attività cinematografica, ma dobbiamo farlo in sicurezza". Una situazione testimoniata anche dagli stessi gestori dell’attività cinematografica: "Se ancora non c’è la porta aperta della sala Gigli – si legge su un grosso cartellone affisso accanto all’ingresso del cinema – è perché gli interni stanno subendo alcune migliorie tecniche ed estetiche e fra poco partiremo al massimo delle possibilità. Presto sarà annunciata la data ufficiale di riapertura con annessa festa e diverse novità di offerte e programmazione".
Quello che non si spiega è come sia stato possibile consentire, un anno fa, l’apertura al pubblico della sala Gigli senza la necessaria sicurezza dell’impianto elettrico. Come si ricorderà nel 2021 il Comune strinse un accordo con la ditta Multisala Sabbatini, a cui nel 2010 aveva concesso l’uso, almeno sino al 31 dicembre 2026, della Multisala e dell’Extramusic in pieno centro storico, per la restituzione anticipata di una parte dell’immobile, e precisamente proprio della sala Gigli. La cosa curiosa, ora, è che è di questi giorni la presentazione di una interrogazione, con la quale si avanzava il timore per le sorti dell’attività cinematografica in città, a firma dei consiglieri di due partiti di opposizione, Recanati Insieme, che fa capo all’ex sindaco Bravi, e il Pd (capogruppo Andrea Marinelli). "Il sindaco Pepa vuole essere ricordato per aver decretato la fine dell’attività cinematografica in città? Scomparsa dalla compagine amministrativa la delega al rilancio del cinema, l’attuale assessorato alla cultura ha piena responsabilità per quanto accadrà. Il cambio di prospettiva tanto sbandierato in campagna elettorale è quello da cinema aperto a cinema chiuso"? No, semplicemente manca un quadro elettrico autonomo che qualcuno s’era dimenticato di realizzare.
Asterio Tubaldi