Macerata, 30 agosto 2024 – Nulla di più banale in estate di una puntura di zanzara. Ma questa è spesso vettore di malattie virali emergenti, i cosiddetti arbovirosi come Chikungunya, Dengue, Zika, West Nile, Usutu, che possono comportare anche gravi conseguenze. Non a caso sono monitorati periodicamente dall’Istituto Superiore di Sanità, attraverso il Piano nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi 2020-2025 per garantire un’individuazione precoce dei casi e ridurre il più possibile una eventuale diffusione. "L’attività di controllo è serrata, ma la vera arma è quella della prevenzione, cioè assumere condotte virtuose nella gestione dell’ambiente in cui viviamo. E ciò coinvolge sia gli enti territoriali che i cittadini", afferma Alberto Tibaldi, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Ast 3 di Macerata.
Come mai tanta attenzione a questa situazione?
"Anche nel nostro territorio, oltre alla zanzara comune, la Culex pipiens, in relazione ai mutamenti climatici si sono stanziate sempre più anche la Albopictus, vale a dire la zanzara tigre, e la Aedes Aegipty, proveniente dalle aree tropicali e subtropicali, quest’ultima una delle più pericolose, in quanto vettore di agenti virali della Dengue, Chikungunya e Zika".
A Monte San Giusto è stata accertata la presenza del virus usutu. In che modo?
"Attraverso una trappola posizionata a Villa San Filippo, vicino al fiume, in un habitat favorevole alla presenza delle zanzare. E’ attraverso la cattura e l’analisi di laboratorio che si procede alla loro tipizzazione e alla verifica se sono infettate dal virus che, attraverso la puntura, può essere trasmesso all’uomo. La sorveglianza sul territorio dell’Ast di Macerata viene fatta con diverse trappole collocate nelle aree a maggior rischio e funzionali ad accertare la presenza dei virus dell’Usutu e della West Nile. Ulteriore monitoraggio viene fatto con le ovitrappole specifiche per le zanzare Aedes che sono i vettori del Chikungunya, Dengue, Zika. Si è costituita una prima rete di comuni (Civitanova, Corridonia, Macerata, Monte San Giusto, Porto Recanati, Recanati e Tolentino) che hanno attivato misure preventive di gestione ambientale (trattamenti larvicidi e adulticidi mirati) per il contrasto delle arbovirosi e sensibilizzazione della popolazione affinché assuma comportamenti virtuosi contro la proliferazione delle zanzare".
Il virus, però, circola negli uccelli che lo trasferiscono alle zanzare…
"Infatti il sistema di sorveglianza prevede controlli anche sugli uccelli selvatici trovati morti appartenenti a diversi ordini. In particolare, da maggio a settembre vengono inviati all’Istituto Zooprofilattico Umbria e Marche anche gli esemplari derivanti dai depopolamenti di gruppi di gazze e cornacchie, per verificare l’eventuale presenza di Usutu e West Nile. Ma c’è di più".
Che cosa?
"Attraverso il Gis (Gestione informatica satellitare) viene fatta la mappatura e il tracciamento spazio – temporale sui gruppi di uccelli selvatici target e sull’area di loro presenza e, quindi, anche su quella eventuale del virus. Un sistema molto strutturato che consente un intervento tempestivo per contrastare la diffusione del virus. Ma è decisivo un comportamento consapevole dei cittadini".
In che modo?
"A parte il sempre utile uso di repellenti sulla pelle, in quanto zanzare e pappatici sono particolarmente attratti dalla presenza di anidride carbonica e dal sudore, nelle abitazioni e nelle aree private bisogna evitare che si creino condizioni favorevoli alla moltiplicazione delle zanzare e dei pappataci. Quindi curare la vegetazione spontanea ed eliminare l’acqua stagnante, come nei sottovasi e, laddove presente, nel giardino".