"A breve ci incontreremo con il gruppo “Porto Recanati 21-26“: la nostra intenzione come Pd è di rientrare nella coalizione. I consiglieri comunali Rovazzani e Nalmodi, che ringraziamo, sono stati eletti anche con i nostri voti. Intanto il commissario Andrea Marinelli ha nominato un coordinamento che guiderà il partito per altri sei mesi, finché sarà eletto il nuovo segretario". A dirlo sono stati Luigi Mangiaterra e Antonella Cicconi, membri del nuovo coordinamento eletto nel Pd di Porto Recanati. Le loro parole arrivano dopo le dichiarazioni che Alessandro Rovazzani di "Porto Recanati 21-26", il quale aveva affermato che nel gruppo consiliare erano fuoriusciti Pd e Sinistra Italiana, e l’unica rimasta era la civica "Porto Recanati a Cuore".
"Dopo le amministrative del 2021 – spiegano i Dem –, l’allora segretario Alessandro Palestrini decise che il Pd doveva uscire da Porto Recanati 21-26, ma lo fece senza passare dall’assemblea dei tesserati, l’organo preposto. Perciò, non siamo mai usciti ufficialmente dalla coalizione, tant’è che alcuni di noi hanno continuato a partecipare alle riunioni. Ma ora il commissario Marinelli ha deciso di mettere in atto delle azioni per riallacciare i rapporti con la coalizione e l’area del centrosinistra". Inoltre, si sta lavorando per ricostituire un direttivo nel partito: "Probabilmente serviranno altri sei mesi per eleggere il nuovo segretario, dobbiamo regolarizzare i tesseramenti del 2023". Non manca qualche frecciata alla giunta Michelini. "Prima di chiedere un voto, come ha fatto l’assessore Stefania Stimilli per il consiglio provinciale – riprendono Mangiaterra e Cicconi –, bisogna trattare bene i portorecanatesi. Peccato che l’avanzo di amministrazione già incassato dal Comune è cresciuto di altri 4 milioni, con Michelini. Sono soldi pagati dai contribuenti e non tramutati in servizi e opere. Anzi, dato che Stimilli è in Provincia, mi aspetto che risolva la questione dell’argine del Potenza, eroso da troppo tempo".
Giorgio Giannaccini