REDAZIONE MACERATA

Prof, ritardi e precariato: "Altro che tre mesi di ferie. Gli stipendi vanno alzati"

Il segretario provinciale dello Snals, Ugo Barbi, critica il ritardo nelle nomine e la confusione nel sistema educativo, sottolineando la necessità di semplificare le norme e valorizzare la scuola per garantire un futuro migliore.

Prof, ritardi e precariato: "Altro che tre mesi di ferie. Gli stipendi vanno alzati"

Ugo Barbi, segretario provinciale dello Snals, punta il dito contro i ritardi nelle assunzioni: «Si continua a fare concorsi in contrasto tra loro»

"Quest’anno per le nomine siamo in ritardo rispetto al 2023, anche perché c’è grande confusione", afferma Ugo Barbi, segretario provinciale dello Snals. "Prevedere la possibilità di acquisire una abilitazione attraverso dei corsi online, norma attivata dal governo Draghi, tra l’altro costosissimi – prosegue – alimenta il precariato e fa sì che personale che magari lavora da alcuni anni possa essere scavalcato nell’assegnazione di una cattedra da un neolaureato, una cosa poco simpatica. In questo modo non si risolve il problema e, nel medio lungo periodo, si rischia di creare le condizioni che potrebbero creare esuberi. A mio avviso la possibilità di abilitarsi dovrebbe essere consentita dopo tre anni di servizio o dopo l’immissione in ruolo. Si continuano a fare concorsi in contrasto tra loro, con grandi difficoltà: ritengo sia opportuno tornare al famoso doppio canale per svuotare le graduatorie esistenti, poi si tornerà a fare concorsi. Bisogna fare un po’ di pulizia, semplificando le norme e rendendole coerenti con gli obiettivi che si vogliono perseguire, altrimenti non ne usciamo". Il segretario dello Snals evidenzia che in questo modo tante cattedre saranno coperte da supplenti, mentre si potrebbero fare più assunzioni in ruolo. Per quanto riguarda il personale Ata, Barbi rileva che ci sono diverse criticità per le graduatorie di circolo e di istituto inerenti alla "terza fascia", in particolare l’assenza di indicazioni operative nazionali sulle problematiche legate ai titoli di accesso e certificazione internazionale di alfabetizzazione digitale. "In uno scenario come questo, è avvilente e mortificante che ci sia ancora chi dice che gli insegnanti godono di tre mesi di vacanza in estate", sottolinea Barbi. "Allora io chiedo il marcatempo per il personale docente riferito allo svolgimento di tutte le attività scolastiche, non solo le lezioni. E si scoprirà che, rapportato a tutte le attività svolte, il tempo di lavoro degli insegnanti è di gran lunga superiore, tanto che il loro stipendio dovrebbe essere di almeno 3.500 euro mensili, cioè molto di più di quello che viene attualmente corrisposto. La verità è che la scuola deve essere valorizzata, su di essa poggia il futuro. È questa la strada maestra da seguire, la linea guida che deve orientare ogni intervento".

f. v.