GIORGIO GIANNACCINI E MARTA PALAZZINI
Cronaca

Prezzo metano alle stelle, si moltiplicano le chiusure a Macerata

Da Tolentino a Porto Potenza, diversi gestori danno lo stop alle colonnine. Riparte l’impianto alla Pieve: "Ma si va avanti giorno per giorno"

Manuel Brillo del distributore di metano di Porto Potenza

Macerata, 11 marzo 2022 - I forti rincari degli ultimi tempi hanno spinto alcuni distributori a sospendere la vendita del metano. I prezzi, ormai alle stelle, arrivano nella nostra provincia anche sopra i tre euro al chilo, quando fino a settembre e ottobre scorsi il costo era sotto l’euro. Dopo le chiusure della passata settimana a Macerata e Piediripa (ora rientrate), hanno sospeso l’attività anche alcuni impianti a Porto Potenza, Tolentino (in superstrada), Recanati (lungo la strada Val di Chienti, subito fuori il quartiere Le Grazie) e Civitanova. A Porto Potenza, la stazione di servizio IS Simonetti Petroli, che si trova lungo la Statale 16, da circa una settimana non vende più metano e così sarà fino alla fine del mese. Mentre il Gpl viene ancora venduto al prezzo di 0.879 euro a litro. "L’azienda ha deciso di sospendere la vendita del metano perché, solo per tenere accesi i compressori, si andava in rimessa – spiega uno degli addetti, Manuel Brillo –. L’ultima giornata che abbiamo venduto il metano costava tre euro al chilo, mentre nei giorni precedenti stava a 2,50.

C’è anche da dire che tale scelta è stata dettata dal fatto che fino a 10 giorni fa la nostra concorrenza, e cioè i distributori di metano a Loreto e a Fontespina, avevano prezzi più bassi, e cioè tra 1, 75 e 1,90. La guerra tra Russia e Ucraina ha inciso molto sui prezzi: il 45% del metano che viene distribuito in Italia proviene infatti dalla Russia. Tra l’altro – sottolinea ancora Brillo –, questo è un gas molto usato dalle fabbriche, dalle raffinerie e pure per i riscaldamenti delle case, dunque ce n’è sempre di meno. Mentre la benzina e il diesel, da noi, costano entrambi due euro a litro. Anche qui il conflitto dell’est Europa ha influito, visto che tra i maggiori fornitori di benzina in Italia c’è sempre la Russia". La situazione, quindi, è molto complicata per i distributori di carburante. "Sto qui da inizio ottobre, e ricordo che il primo giorno di lavoro c’erano file chilometriche per fare il metano – aggiunge Brillo –. Mentre adesso, soprattutto di mattina, può passare mezz’ora o anche un’ora tra l’arrivo un cliente e l’altro. Non venderemo metano per tutto il mese, dopo chissà. Con questi costi la gente usa molto di meno l’auto. La situazione spaventa pure noi dipendenti".

Anche a Macerata regna l’incertezza. "Rimaniamo aperti perché bisogna garantire il servizio, ma si va avanti giorno per giorno", spiega Adriano Massaccesi, gestore dell’impianto alla Pieve. Il distributore è stato riaperto lunedì, dopo che nel week-end era rimasto chiuso a causa dei lavori di manutenzione, ma pure dei prezzi elevati a cui il metano sarebbe stato venduto (3,40 al chilo). Sono stati riaperti anche tutti gli altri rifornimenti gestiti dalla società Ama, che si trovano a Montecassiano, Piediripa e Civitanova. Ieri il prezzo indicato era di 2,299 euro al chilo, ma la situazione può variare ogni giorno. "La società ci sta rimettendo molti soldi e noi gestori purtroppo dobbiamo far stare a casa le persone – aggiunge Massaccesi –: adesso sto facendo lavorare un dipendente la mattina e uno il pomeriggio. Per ora restiamo aperti perché dobbiamo garantire il servizio, ma la situazione è critica, oltre all’aumento del metano, c’è anche l’aumento dell’energia. Non so quanto resisteremo. Da 300mila metri cubi di metano erogato siamo passati a 100mila al mese: vediamo cosa succederà, forse quando comincerà a fare più caldo e si smetterà di usare i riscaldamenti, ci sarà per noi una possibilità di ripartenza".

La raccolta fondi del Gruppo Monrif per l'Ucraina