MARTINA DI MARCO
Cronaca

Prevenzione e informazione: il progetto Podcastle al liceo Giacomo Leopardi

Il progetto Podcastle coinvolge studenti e istituzioni nella prevenzione delle dipendenze giovanili attraverso l'educazione tra pari.

Un momento della conferenza di presentazione del progetto «Podcastle»

Un momento della conferenza di presentazione del progetto «Podcastle»

Prevenzione e informazione su uso ed effetti di sostanze stupefacenti, questo al centro del nuovo progetto che vede protagonisti l’Ast Macerata, con il Dipartimento dipendenze patologiche (Ddp), e il liceo classico linguistico Giacomo Leopardi, in collaborazione con l’associazione Glatad. "Podcastle – Studenti in gioco nell’avventura della prevenzione" è il titolo dell’iniziativa, finanziata dalla presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Dipartimento politiche antidroga. "Il progetto è essenziale nell’ambito della prevenzione primaria – ha spiegato la dirigente scolastica del liceo, Angela Fiorillo – di cui la scuola può e deve occuparsi".

A sottolineare i dati, crescenti e preoccupanti, legati alle dipendenze, il direttore del Dipartimento dipendenze patologiche, Gianni Giuli: "C’è un forte abbassamento dell’età in cui i giovani iniziano a sperimentare le sostanze: oltre all’alcol, le droghe più sperimentate sono cannabis, cocaina e allucinogeni, accanto a un forte aumento del fentanyl".

"Nelle Marche, attualmente, 5.500 ragazzi sono seguiti dal servizio sanitario per dipendenza da sostanze – continua l’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini – e altri 1.186 sono presi in carico per dipendenze dalle moderne tecnologie. La dipendenza è una scelta deliberata contro il proprio futuro, distrugge la potenza dei giovani che invece è importante preservare".

Per la comunità accademica, presente il medico legale e docente Unimc Roberto Scendoni, che evidenzia come "nel 2023, quasi 960mila giovani tra i 15 e i 19 anni hanno dichiarato di aver fatto uso di almeno una sostanza nell’arco della propria vita". Il progetto, della durata di due anni, coinvolgerà le classi quarte del liceo. "Punto di partenza del percorso sarà la “survey“, ossia l’indagine dei comportamenti a rischio e conoscenze riguardo alle sostanze – spiega Silvia Agnani, sociologa del Ddp –. Si lavorerà poi sui risultati, con elaborati che spazieranno da podcast a prodotti audiovisivi pensati dagli studenti. Il secondo anno sarà dedicato al recap per gli studenti già formati e alla revisione degli elaborati prodotti, al fine di farli diventare i nuovi “peer educator“: proprio loro interverranno e formeranno altri coetanei sull’argomento, in una vera e propria “educazione tra pari“".

Una prevenzione, quindi, che passa attraverso la conoscenza e in cui "il formato diventerà formatore", riprendendo le parole di Giorgia Scaloni della direzione medica ospedaliera dell’Ast. "La bellezza del progetto sta nel coinvolgere direttamente i ragazzi – afferma il prefetto di Macerata, Isabella Fusiello – che hanno bisogno di esempi da seguire e partecipazione. Da sola, però, la prevenzione non basta: le amministrazioni locali e governative devono mettere a disposizione spazi di confronto e condivisione, come le palestre gratuite per l’esercizio fisico".

Presente anche il vicesindaco Francesca D’Alessandro, che sottolinea come "il mondo degli adulti sembra non avere spesso gli strumenti per fronteggiare queste grandi sfide; sfide, come questa, che possono essere vinte scommettendo sui ragazzi". "Siamo felici di operare col Ddp in tante direzioni – conclude Maurizio Principi, presidente di Glatad –, al fine di evitare quello che spesso, tra i tanti effetti, accomuna le dipendenze patologiche: l’isolamento dei ragazzi".