Preso a rubare all’Oasi. Patteggia e torna libero

Processo dopo l’arresto a Matelica. Il romeno ha assicurato il rientro in patria. Al complice invece sono stati imposti i domiciliari con il braccialetto elettronico.

Preso a rubare all’Oasi. Patteggia e torna libero

Una pattuglia dei carabinieri di Matelica

Danneggiano due distributori automatici nell’area giochi per bambini al centro commerciale Oasi per rubare i soldi custoditi all’interno, sorpresi e bloccati dai carabinieri due romeni. Ieri in tribunale la convalida dell’arresto dei due, Cosmin Sterian, 25 anni, e Romeo Mihai Bulza, 35 anni, entrambi domiciliati a Matelica. I due hanno chiuso il processo con un patteggiamento.

Secondo quanto era stato ricostruito dai carabinieri della stazione di Matelica, i due romeni nella notte tra sabato e domenica, intorno alle 3, avevano raggiunto il centro commerciale, in località Brecce, per mettere a segno un furto nelle macchinette da gioco dell’area riservata ai bambini del centro commerciale. A dare l’allarme e a chiamare i carabinieri era stato un cittadino, che aveva sentito degli strani e forti rumori provenire dal cortile del centro commerciale. Sul posto erano subito arrivate le parttuglie e i due erano stati bloccati. Uno dei romeni si era nascosto sotto a delle pedane in acciaio, nella parte posteriore e poco illuminata della struttura commerciale: addosso aveva un cacciavite di medie dimensioni, alcune monete e altri effetti personali. L’altro si era dato alla fuga, nascondendosi tra le casse e i bancali presenti nella zona. Entrambi Erano stati bloccati e messi agli arresti domiciliari, su disposizione della procura, con l’accusa di furto aggravato. I due avevano sparire 340 euro, tutti in monete da 2 euro, 1 euro e 50 centesimi, che si trovavano nel cassetto dei giochi danneggiati. La refurtiva è stata restituita alla proprietaria subito dopo l’arresto.

Ieri per loro in tribunale a Macerata si è tenuto il processo per direttissima davanti al giudice Domenico Potetti. Sterian ha concordato la pena di due anni e sei mesi di reclusione; accolta dal giudice la richiesta degli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico, fatta dal pubblico ministero Francesca D’Arienzo. Bulza invece ha patteggiato un anno ed è libero: ha assicurato che farà rientro in Romania. Entrambi sono difesi dall’avvocato Laura Filippucci, del foro di Perugia.

Chiara Marinelli