LORENZO MONACHESI
Cronaca

Macerata, il Pozzo tra ricordi e tradizione. "Chiude il locale del dialogo"

La storica attività verso lo stop, amarezza in città. Il poeta Garufi: "È come se fosse morta la parola"

Chiude il Pozzo, un pezzo di storia maceratese

Macerata, 20 agosto 2023 – “Il Pozzo è la storia del Novecento che finisce e di questo ventennio". Il poeta Guido Garufi descrive in poche parole cosa ha rappresentato questo locale. "La notizia della sua chiusura – aggiunge – mi riempie il cuore di tristezza perché segna la fine del locale del dialogo ed è come se fosse morta la parola. È vero, ci sono tanti altri luoghi, alcuni anche molto carini, però non siamo nell’epoca dell’argomentazione, del dialogo, del confronto, ma viviamo il periodo della distanza". E in quelle stanze sono passate tante persone. "Ricordo le performance semi futuriste del professor Buglioni dell’Accademia, la musica di Mike Melillo e Chet Baker, alcuni carnevali, la presenza del grande editore Aldo Canovari, ma soprattutto le battaglie politiche tra avversari che parlavano, al contrario di oggi le cui discussioni sono segnate da urla, barriti e slogan". Bastava aprire la porta per trovare l’amico ma anche il docente universitario. "E non solo, ricordo i direttori d’orchestra e gli artisti mangiare al Pozzo dopo lo spettacolo in arena. È un locale che ha segnato la vita dei maceratesi e ognuno ha un suo ricordo fisso nella mente. Nel 1984 io e il compianto Remo Pagnanelli facemmo una piece dalle 20 alle 4 della mattina su vizi privati e pubbliche virtù di Macerata: ecco, si respirava un’aria familiare e affettiva".

Il 1987 è l’anno della morte di Remo Pagnanelli e sulla porta i titolari avevano affisso un cartello: "Chiuso per lutto. È morto Remo, una persona che parlava". "Ci vediamo al Pozzo". Quante volte è stata pronunciata questa frase a testimonianza di un locale diventato nel tempo un punto di riferimento, un ritrovo, un’istituzione, un posto dove trascorrere in compagnia la serata e magari trovarvi qualcuno che arricchiva quei momenti con una musica accattivante. A testimonianza di ciò l’articolo sulla chiusura del Pozzo pubblicato dal Carlino nella sua pagina Facebook è stato condiviso, attirando l’interesse e il commento di molti lettori.

"Parliamo – dice Daniele Massimi, presidente e direttore artistico di Musicamdo – di un punto di riferimento per la cultura e la musica, in particolare per il jazz per quello che Il Pozzo ha rappresentato per anni". Negli ultimi anni Musicamdo ha organizzato rassegne jazz a Macerata: dapprima assieme a Paolo Piangiarelli e poi da sola. "Tutti i musicisti venuti in città – ricorda – sono poi passati al Pozzo dove hanno suonato. Penso a Fabrizio Bosso, a Francesco Cafiso, agli artisti americani che hanno suonato lì coinvolgendo i musicisti locali. Ma la storia di questo locale era iniziata in precedenza quando nei primi anni di apertura vi ha suonato Chet Baker, ci sono poi dei video storici di Massimo Urbani".

"Era l’ultima trincea di resistenza della tradizione di una Macerata ormai completamente cambiata che ha chiuso anche l’ultimo ’Pozzo’ d’acqua della vecchia città". È quanto dice Maurizio Tosoroni, protagonista della vita cittadina con la discoteca Tartaruga negli anni ’80 e ’90. "Il Pozzo – aggiunge – il Terminal, la Tartaruga, il Moon Light,

Le 4 Porte, il Bar Venanzetti, il Mercurio, il Maracuja, il Faraoni, insomma i tanti bar del centro, e poi La Sportiva, la Filarmonica, i cinema e le molte altre piccole attività di intrattenimento fatte ognuna con la sua particolare caratteristica: era un unicum di accoglienza, di qualità che per molti anni ha reso Macerata un hub di riferimento, non solo della provincia. Condivido con Francesco, Paolo, Carlo e Umberto un periodo storico bellissimo e irripetibile di Macerata, purtroppo quella città non esiste più. È una città che non ha saputo proteggere e conservare nessuna delle sue attività storiche. La nostra generazione ha avuto la grande fortuna di vivere gli anni più belli di questa città e un ringraziamento sincero ed appassionato deve essere riconosciuto ai ragazzi del "Pozzo" che sono stati attori protagonisti di decenni indimenticabili".