REDAZIONE MACERATA

"Più servizi e infrastrutture per il territorio"

L’impegno di Alessandro Gentilucci, presidente dell’Unione Marca di Camerino: riaprire il dialogo anche con i Comuni secessionisti

Il presidente Alessandro Gentilucci

Il presidente Alessandro Gentilucci

Confermato all’unanimità alla guida dell’Unione montana di Camerino, Alessandro Gentilucci traccia un bilancio e guarda al futuro, nell’ottica di un’apertura anche a chi finora è rimasto fuori. "La conferma è un riconoscimento importante. Ringrazio i sindaci per aver creduto in me e nel nostro lavoro di squadra. È un impegno che assumo sapendo quanto alta sia la posta in gioco. Per rilanciare il territorio e uscire dalla fase critica post sisma, dobbiamo continuare a qualificare i servizi, le infrastrutture e lavorare perché si creino le condizioni migliori per lo sviluppo, anche turistico, di quest’area strategica per tutta la regione".

Di cosa va più fiero?

"Sicuramente la vittoria del bando Europe direct Unione montana Marca di Camerino, un polo itinerante di informazione e valorizzazione delle politiche comunitarie, che sviluppa bandi ad hoc anche sulla base del confronto con i cittadini. Siamo arrivati prima di province e università marchigiane. E poi il progetto del parco eolico pubblico, inserito nel Piano energetico regionale. Questo ha richiesto davvero tanto lavoro".

Sullo sfondo c’è stata l’annosa questione del contenzioso con i Comuni di Montecavallo e Castelsantangelo, che volevano entrare nell’Unione dopo essersi rifiutati, nel 2015. Come è andata a finire?

"Il Consiglio di Stato ha di recente dato definitivamente ragione all’Unione montana. Con questa sentenza si chiude una vicenda utilizzata strumentalmente per delegittimare la governance dell’Unione, il cui esito, però, si è rivelato un boomerang per chi l’ha promossa e sostenuta".

Cosa sostiene il Consiglio di Stato?

"Ha riconosciuto la fondatezza delle ragioni per le quali non erano stati ammessi Castelsantangelo e Montecavallo, in particolare quanto alle riserve manifestate da chi voleva entrare e criticava la gestione dell’Unione. L’accoglimento dell’appello restituisce legittimità all’operato dell’Unione Marca di Camerino, difesa dagli avvocati Gennaro Marino e Massimo Ortenzi. Castelsantangelo e Montecavallo avevano deciso, nel 2015, di non aderire all’Unione a causa dell’indebitamento dell’ente, salvo poi ritornare sui propri passi dopo la politica di risanamento. Inoltre, le riserve sulla gestione dell’ente espresse dai sindaci Mauro Falcucci e Pietro Cecoli preludevano a un ingresso volto alle contrapposizioni, piuttosto che alla condivisione. Non si può abbandonare la nave in tempesta e pretendere di rientrare quando torna il sereno".

Montecavallo ha rieletto il sindaco Cecoli, ma a Castelsantangelo la situazione è radicalmente cambiata. Ci sarà un’apertura in futuro?

"Certamente. Il terzo punto della mia mozione programmatica riguardava proprio l’apertura del dialogo con tutti i Comuni che nel 2015 non avevano voluto aderire all’Unione. Porteremo quindi avanti questo percorso".

Gaia Gennaretti