LORENZO MONACHESI
Cronaca

Pica, una vita per lo sport : "Tre Olimpiadi e un Mondiale, a pensarci ancora mi emoziono"

Il maceratese, ex dirigente del Coni, al fianco degli azzurri a Usa ’94, Barcellona, Sydney e Atene "Basta arrivare nella città che ospita i Giochi per sentirsi parte dell’evento più importante al mondo".

Pica, una vita per lo sport : "Tre Olimpiadi e un Mondiale, a pensarci ancora mi emoziono"

Pica, una vita per lo sport : "Tre Olimpiadi e un Mondiale, a pensarci ancora mi emoziono"

"Ancora mi emoziono pensando alle tre sfilate alle Olimpiadi di Barcellona, Sydney e Atene". Il maceratese Alessandro Pica, 78 anni, ricorda le tre edizioni in cui ha partecipato come dirigente del Coni. "Basta arrivare nella città sede dei Giochi – dice – per sentirsi partecipi dell’avvenimento più importante nello sport, e poi stare nel Villaggio olimpico, incontrare atleti di diverse discipline, stringere nuove amicizie".

Pica, quali squadre azzurre ha guidato?

"A Barcellona il calcio, ad Atene il ciclismo e a Sydney ho guidato la spedizione di baseball e softball dove c’era anche la maceratese Marta Gambella".

Il Villaggio olimpico diventa il cuore della spedizione.

"Paolo Bettini ad Atene vinse l’oro e quando tornò al Villaggio trovò gli azzurri delle altre discipline schierati su due file e lui passò in mezzo tra gli applausi. E pensare che i ciclisti prima andavano in alberghi sperduti e io li ho convinti ad andare nel Villaggio perché è lì che si vivono appieno le Olimpiadi. Alla fine lo stesso Bettini mi ha confidato di aver scoperto le Olimpiadi e voleva rimanervi fino alla fine".

E ci è riuscito?

"Non è possibile. C’è da rispettare un programma scandito dagli arrivi e dalle partenze di chi aveva già gareggiato che deve lasciare l’alloggio".

La vittoria di Bettini è stata la sua spedizione più vincente?

"Sì. A Barcellona non è andata come si sperava con il calcio (fermati ai quarti), con il baseball siamo arrivati quinti e con il softball più indietro nella classifica. Il ciclismo è arrivato al successo e ricordo la gara di Bettini. La stavo seguendo in televisione quando ho capito che avrebbe vinto, così mi sono precipitato all’arrivo poco prima che lui tagliasse il traguardo. L’ho aspettato e l’ho abbracciato subito dopo l’arrivo e quell’immagine ogni tanto viene trasmessa in televisione".

Qual è la differenza tra le Olimpiadi e i Mondiali di calcio che lei ha vissuto negli Stati Uniti come team manager degli azzurri di Sacchi?

"L’organizzazione. Ognuno deve rispettare ciò che è stato fissato, organizzandosi in base alle loro esigenze, nel Mondiale di calcio ogni selezione sta nel proprio albergo e ognuno è libero nella programmazione".

Alle Olimpiadi c’è una maggiore partecipazione degli atleti?

"Ai Giochi si fa parte di una delegazione che accoglie altre discipline e ognuno si sente parte di una unica famiglia".

Anche sugli spalti gli azzurri possono contare sul sostegno degli atleti italiani delle altre discipline.

"Il bello è proprio questa partecipazione: chi non è impegnato è facile vederlo sugli spalti a seguire le prove degli altri compagni della spedizione. Non è solo uno sport, ma si vive una situazione unica".

Tra Olimpiadi e Mondiali di calcio dove ha avvertito maggiore pressione?

"Ai Mondiali di calcio. Occorre stare sempre attenti perché ogni aspetto viene amplificato dai media. Negli States faceva un caldo terribile come lo stiamo vivendo in questo periodo, gli azzurri si allenavano alle 7 per lavorare con le migliori condizioni. E invece ci facevano giocare a mezzogiorno per esigenze televisive, i giocatori erano provatissimi".

Lei ora vive nel Viterbese, ma non torna mai a Macerata?

"Verrò venerdì e sabato prossimi. Sono presidente a Viterbo dell’associazione delle stelle al Merito sportivo date dal Coni: ebbene saremo in una decina nella mia città dove gli ospiti faranno una visita guidata e poi andremo allo Sferisterio per assistere alla Bohème. Per me sarà l’occasione di tornare nella mia città e di tornare in vicolo Tornabuoni dove ho vissuto e dove sarà assalito da così tanti ricordi".