La guerra dei capperi parrebbe una simpatica contesa sul dilemma se intestardirsi nel tagliare queste piante dai muri o lasciarle lì perché rinascono talmente velocemente che sembra quella della loro estirpazione definitiva un’impresa di Sisifo. Per il capogruppo del Pd la pulizia delle mura, fatta ad inizio estate dalla nuova amministrazione del sindaco Emanuele Pepa, è stata subito di gradevole impatto, nel vedere le mura della città ripulite dalle erbacce.
In pochi giorni, però, sottolinea Marinelli, "si è aperta una contesa imprevedibile tra due fazioni di cittadini dalla visione totalmente contrapposta. Da un lato coloro che difendevano l’amministrazione per la bontà dell’intervento e dall’altro chi l’accusava di aver fatto di tutta l’erba un fascio, andando a tagliare anche le piante di cappero, molto apprezzate da tanti cittadini, anche per la bellissima fioritura. Questo fino a pochi giorni fa, quando le piante di cappero sono rispuntate ed in alcuni tratti hanno iniziato a fiorire. Adesso la decisione è in mano all’amministrazione alla quale spetterà la scelta se salvare i capperi o meno. Una cosa è certa, se si decidesse per la soluzione dell’estirpazione, questa dovrà essere radicale, altrimenti significherebbe solo sciupare denaro pubblico, vista la velocità con la quale le piante ricrescono. Molti, infatti, si chiedono se quei 10.000 euro di inizio estate per ripulire le mura siano stati spesi bene come era sembrato all’inizio".
L’assessore al bilancio, Sabrina Bertini coglie il guanto della sfida e replica. "Ma davvero dobbiamo pensare di non pulire le mura perché poi l’erba intanto ricresce – sottolinea –? Se estendessimo questo concetto ad ogni intervento, che riguardi la pulizia e il decoro della città, lasceremo sempre tutto sporco". Bertini, comunque, assicura Marinelli e gli appassionati del cappero che il Comune ha partecipato ad un bando per usufruire di un finanziamento regionale proprio per la sistemazione definitiva di gran parte delle mura cittadine, in particolare quelle sopra il Parco dei Torrioni. "Questo – conclude – va nella direzione di evitare che poi i capperi ricrescano e incidano sulla parte strutturale del muro perché agiremo finalmente sulla chiusura delle fessurazioni fra un mattone e l’altro dove cresce l’erbaccia".
Asterio Tubaldi