REDAZIONE MACERATA

Piano regionale gestione dei rifiuti. Dubbi sui tempi di approvazione

Il comitato "Corridonia green no discarica" evidenzia tre criticità rispetto al documento che finirà in Consiglio.

Piano regionale gestione dei rifiuti. Dubbi sui tempi di approvazione

L’impianto di Cingoli

Aggiornamento del piano regionale gestione dei rifiuti sotto la lente del comitato "Corridonia green no discarica", che ha analizzato il documento che verrà portato in Consiglio Regionale per l’approvazione definitiva. "Il nuovo piano prevede la possibile creazione di un’unica autorità per il coordinamento dell’impiantistica, la gestione del trattamento dei rifiuti e la creazione dell’impianto di chiusura del ciclo (termovalorizzatore) – afferma il presidente del comitato Andrea Germondari –. Alle Ata provinciali rimarrebbe la gestione della raccolta dei rifiuti urbani". Sono tante le criticità riscontrate. "Lo scenario di piano ha tempi di approvazione e di realizzazione non prevedibili e ciò entra in conflitto con le urgenze impiantistiche dell’Ata 3 – sottolinea –. Come verrà risolto questo nodo? Manca inoltre un effettivo piano economico che certifichi la prospettata riduzione delle tariffe prendendo in considerazione: lo smantellamento degli impianti non necessari; la realizzazione di tutti i nuovi impianti previsti; le nuove economie di scala". Dubbi poi sul termovalorizzatore. "Avrà una capacità di 370.000 tonnellate annue – continua –. Oggi conferire rifiuti urbani fuori provincia ci costa 170 euro per tonnellata e già questo aumento ha contribuito sensibilmente a far lievitare la Tari. Considerata l’assenza di un dettagliato piano economico e la possibilità di finanziamento tramite privati, capiamo bene che il costo complessivo sarà un salasso per le tasche dei marchigiani". Inoltre, per le nuove discariche: "Si identificano distanze minime da garantire pari a 200 metri per le discariche di inerti e 1.500 metri per le discariche di rifiuti pericolosi e non pericolosi". "L’azienda che sostiene tale tesi è la stessa – precisa il comitato – che ha individuato 84 siti potenzialmente idonei per la discarica di rifiuti urbani e speciali. Vista la mole di siti selezionati, proponiamo di far mantenere le distanze per discariche di inerti e per i rifiuti pericolosi e non pericolosi del precedente Prgr".