REDAZIONE MACERATA

Piano casa, pioggia di cause e ricorsi al Tar

L’accusa di Medori: l’interpretazione data a Civitanova della legge regionale ha favorito gli aumenti di cubatura irregolari

Piano casa, pioggia di cause e ricorsi al Tar

Giorgio Medori

Piano casa civitanovese, crescono i contenziosi. Per l’ingegnere Giorgio Medori tutto previsto. "Nel giugno del 2023 – ricorda – inviai una Pec al ministero delle infrastrutture, al presidente Acquaroli e all’assessore regionale all’urbanistica Aguzzi in cui evidenziavo i dubbi fortissimi di legalità". Una comunicazione in cui ipotizzava che l’interpretazione civitanovese dell’articolo 36 della legge regionale 8 del 2019, che non considera come volume vano scala, androne e vano ascensore nei condomini, avrebbe portato ai contenziosi tra vicini per risarcimento danni. "Puntualmente – sottolinea – a oggi si sono instaurate cause civili o al Tar molteplici. In tre o quattro casi i ricorsi sono stati ritirati con molte decine di miglia di euro di transazione. Qualche altra causa con richiesta di centinaia di migliaia di euro è ancora in essere al tribunale di Macerata. Quindi, le mie previsioni erano totalmente fondate poiché gli indennizzi vari versati per chiudere le vertenze sono testimoni di illegalità".

Allo stato dei fatti Medori osserva che "i proprietari con possibilità economiche per le spese legali iniziali, certamente portatori di danni evidenti di qualsiasi tipo, si sono attivati. La maggioranza dei cittadini invece sta subendo, con danni nelle vicinanze, per la monetizzazione dei parcheggi del piano casa eccedenti le volumetrie del 40% regolari. I vicini dei palazzi ampliati con il Piano casa, che vedranno passare da due o tre piani a cinque o sei piani gli edifici esistenti, un incremento fino al 100%, avranno difficoltà a parcheggiare per l’aumento notevole dei mini appartamenti che stanno sostituendo le abitazioni unifamiliari o bifamiliari originarie". Ricorda Medori come "inutilmente avessi segnalato che a Macerata, Ancona, Pesaro, Potenza Picena non era stata data questa interpretazione delle volumetrie del piano casa scaduto a fine 2023. La legge urbanistica dovrebbe essere uniforme in tutta Italia, è assurdo che un Comune legiferi come territorio indipendente. L’assurdo – conclude – sta nel fatto che la legge 8 del 2019 della Regione si allineava alla leggi statali delle definizioni uniformi edilizie che devono essere uguali in Italia, poi la stessa giunta Ceriscioli di centrosinistra l’anno dopo, con l’aggiunta di sei parole nell’articolo 36, modificava unilateralmente la definizione del volume che veniva applicata per il piano casa solo a Civitanova dalla giunta di centrodestra".

Lorena Cellini