Prima uscita ufficiale stagionale con la nuova maglia per Giulio Pellizzari, applaudito ospite professionista, battistrada nella carovana del Gianmarco Garofoli Day a Castelfidardo, prima del rientro nella sua abitazione camerte e del decollo verso la Spagna. Sorriso pieno, consapevolezza assoluta e totale senso di responsabilità in casacca Red Bull-Bora-Hansgrohe, prestigiosa scuderia di matrice tedesca del massimo ciclismo internazionale World Tour. Sull’asfalto dell’Anconetano, il corridore ventunenne è giovane talento visto quale modello ed esemplare maestro dai giovanissimi ciclisti della Pedalata, primi dei quali i maceratesi del vivaio. Il ‘Gioiellino di Camerino’ (come lo hanno presto ribattezzato i ciclofili concittadini dell’Avis – Frecce Azzurre) incarna contemporaneamente la figura della precocità vincente e della paziente grintosa crescita equilibrata (gran motore forgiato per le lunghe salite e i tapponi, solo ‘intuibile’ nell’agonismo ‘breve’ delle prime categorie di base). Amato ed amabile: per modestia, semplicità, disponibilità.
Giulio, comincia il 2025. "È un nuovo mondo tutto da scoprire. Sono impaziente di iniziare".
Dopo la gratificante milizia con l’italianissima VF Group Bardiani CSF Faizanè del clan Reverberi, a cui hai sempre espresso riconoscenza, siamo al colosso multinazionale teutonico. "Correre con campioni come Roglic, Hindley e Martinez è un onore e uno stimolo. Anche solo allenarmi con loro è motivo di orgoglio. Cerco di imparare tutto il possibile".
Dopo premi e passerelle, si fa progressivamente sul serio, con il pensiero che va alle corse. "Si comincia con il ritiro a Palma di Maiorca, cui seguiranno gli impegni di fine gennaio. Nell’ordine, prime gare spagnole, UAE Tour, Catalunya, Giro di Svizzera, Vuelta".
Il Giro d’Italia? "Sarò riserva. C’è un po’ di dispiacere, ma questi sono i programmi della squadra".
Umberto Martinelli